Google è davvero inarrestabile sempre alla conquista di nuovi spazi e nuovi mercati per poter estendere la sua predominanza, da tempo infatti il colosso di Mountain View sta cercando nuove strade e quindi nuove partnership per poter aprirsi a nuovi mercati non sempre semplici da conquistare come quello cinese, ora ci riprova con una partnership strategica con uno dei giganti dello shopping online cinese JD.com.
Google ha deciso di investire la bellezza di 550 milioni di dollari nell’azienda che in Cina è uno dei principali concorrenti di Amazon; l’accordo rappresenta l’ulteriore sforzo dell’azienda americana volto a rafforzare la presenta nei mercati asiatici ma non solo, l’intento è quello di espandersi anche negli Stati Uniti e Europa grazie al servizio Google Shopping.
Secondo quanto ha riportato Reuters, “big G” riceverà in cambio l’1 per cento delle azioni da parte di JD.com che potrà cosi distribuire i prodotti grazie al motore di ricerca più famoso al mondo.
I dirigenti delle due aziende hanno sottolineato che, almeno inizialmente, l’accordo non implica nessun intervento diretto di Google nel mercato cinese. Ecco cosa dichiarano:
Vogliamo accelerare il modo in cui gli ecosistemi retail rendono disponibili per i consumatori esperienze che sono utili, personalizzate, e offrono servizi di qualità elevata in una serie di Paesi in tutto il mondo, compreso il Sud-Est asiatico. Applicando la catena dei fornitori e l’esperienza logistica di JD.com e la nostra tecnologia, stiamo per esplorare nuovi modi attraverso i quali i rivenditori possono offrire ai consumatori un servizio di shopping senza sforzo, dando loro il potere di acquistare come e dove vogliono.
Google si unisce a Tencent Holdings e Wallmart, anch’essi, investitori di JD.com, ed amplia le iniziative per consolidare gli investimenti in Asia.
Intanto si attendono notizie circa la multa che la Commissione europea vorrebbe imporre a Google dopo l’accusa di concorrenza sleale nell’utilizzo di Android, a luglio si dovranno conoscere gli esiti definitivi di questa ennesima accusa mossa al gigante del web.