Dragonfly, il controverso browser di ricerca a cui stava lavorando Google per il mercato cinese da diverso tempo, è stato definitivamente cancellato dopo un sospettoso periodo di silenzio che sembrava già da sé indice di qualche cancellazione all’orizzonte.
La notizia è stata confermata ed enunciata da Karan Bhatia (VP della divisione Public Policy di Google) durante un recente intervento al Senato americano, con una dichiarazione ufficiale che decreta definitivamente la morte del progetto.
Per chi non lo conoscesse, Dragonfly nasceva come un browser capace di simulare in tutto e per tutto Google, ed era pensato appositamente per fare breccia in un mercato estremamente ostico per il colosso, ovvero quello cinese. Questa versione tuttavia si sarebbe dovuta differenziare per la sua capacità di proporre una navigazione già diluita di tutti quei contenuti che avrebbero violato le ferree e numerose norme di censura che da sempre il governo cinese impone in patria.
Ricordiamo infatti che anche Android attualmente in Cina buona parte dei servizi di Google vivono in un perenne stato di ban che molto spesso obbliga i produttori ad affidarsi ad applicazioni proprietari sulla falsariga delle originali.
Dragonfly però rappresenterebbe solo la punta dell’iceberg, poiché Google avrebbe definitivamente perso ogni interesse nel cercare una via per addentrarsi nel mercato cinese. E’ possibile che le tensioni tra USA e Cina abbiano probabilmente giocato un ruolo centrale nella vicenda.
E’ anche vero però che il progetto di Dragonfly nel suo insieme ha sempre destato molta curiosità, essendo un browser di cui l’azienda non ha mai parlato in maniera chiara, tanto da averlo nascosto addirittura internamente.