Google ha deciso di intraprendere nuove strategie per la lotta al terrorismo online. Era infatti necessario avviare delle azioni mirate, visti i rischi che in questi anni hanno gravato sia su Google sia su Facebook, che spesso si sono trovate a dover fronteggiare situazioni assai spinose in relazione a contenuti testuali e a video che a causa di controlli spesso insufficienti avrebbero potuto diffondere messaggi di propaganda terroristica. Google quindi interverrà con azioni correttive che potremmo semplificare nelle seguenti quattro mosse:
- I contenuti di alcuni video esplicitamente violenti andranno individuati subito per capire se contengono appelli religiosi che abbiano una ispirazione fondamentalista. Per questo Google incrementerà il numero di esperti esterni che faranno parte del programma Trusted Flagger di YouTube, collaborando alla segnalazione dei video potenzialmente pericolosi. L’apporto umano in questo caso sarebbe molto più incisivo degli attuali sistemi automatici, seppure efficaci nel 90% dei casi, che non possono in alcun modo capire le sfumature di un’espressione o di un contenuto.
- Sarà migliorato anche il metodo di individuazione del materiale inappropriato, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie che saranno in grado, attraverso il controllo della corrispondenza delle immagini, di prevenire l’upload di contenuti terroristici già segnalati.
- Saranno inoltre introdotti standard più rigidi che bloccheranno anche i video che non violano le regole ma che comunque abbiano dei contenuti considerati potenzialmente violenti o di propaganda religiosa.
- Verrà fatta pubblicità mirata contro odio e radicalizzazione per raggiungere le potenziali reclute e stimolarle a cambiare idea.
Questi quattro punti, che saranno messi in atto da Google nella lotta al terrorismo online, potrebbero sembrare ben poca cosa, ma rappresentano comunque un nuovo inizio in questa grande battaglia.
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