Google ed Unione Europea ai ferri corti con possibile arrivo di nuove sanzioni per la società Americana

Google ed Unione Europea ai ferri corti, come mai prima d’ora: dopo gli attacchi diretti del Ministro di Giustizia Tedesco, Heiko Mass, di cui abbiamo scritto in un apposito articolo ed i vari tentativi di patteggiamento proposti da Google, respinti al mittente dall’Unione Europea, il rischio di pesanti sanzioni per la società Americana, si fa di ora in ora sempre maggiormente concreto.

L’Unione Europea sta aspettando da diverso tempo che il colosso delle ricerche web, accetti il famoso Articolo 9 che consentirebbe di definire un accordo tra Commissione Europea e Google in base ad impegni scritti che poi il colosso di Mountain View dovrebbe seguire alla lettera, ma al momento Google non sembra intenzionata a cedere e così il prossimo passo, potrebbe essere la presentazione di una lettera di accuse formali all’Antitrust Europeo, come sottolineato ieri dall’attuale Commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, in un discorso davanti al Parlamento UE:

“Se la risposta di Google sarà accettabile, la procedura Articolo 9 proseguirà. Altrimenti, il passo successivo sarà quello di preparare lo Statement of Objections per formalizzare le accuse dell’antitrust europeo”

Almunia ha inoltre spiegato che alcune delle società che hanno presentato proteste formali nei confronti di Google, Microsoft in primis, hanno fornito prove ed argomenti accusatori solidi contro diversi aspetti delle proposte economiche di Google, dimostrando ad esempio come i messaggi pubblicitari di Google siano cliccati tre volte in più rispetto a tutti gli altri, chiaro segnale quindi della sua posizione dominante nei confronti dei diretti concorrenti.

Ma i guai per Google non sembrano finire qui, infatti dal 1 Novembre, la Commissione sarà guidata da Jean-Claude Juncker, a detta di molti osservatori, pronto ad instaurare una linea verso Google ben più dura e meno tollerante rispetto al passato e sopratutto determinato a passare dalle parole ad i fatti, con Google che rischierebbe una sanzione record pari al 10% del suo fatturato (circa 60 miliardi di euro nel 2013).

Vedremo se questi attacchi diretti dell’Unione Europea nei confronti di Google, porteranno ad un accordo o se l’arrivo di Juncker, sbloccherà una situazione ormai in stallo da oltre quattro anni, ma sul punto di esplodere, con effetti disastrosi per il gigante di Mountain View.

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