Dopo aver debuttato su tutti i dispositivi Android in ossequio all’implementazione diretta su Google Foto, il gigante di Mountain View non perde troppo tempo nel propagare in misura ulteriore il suo Google Lens, che adesso è ufficialmente inserito dentro l’altro sistema operativo ChromeOS. Una notizia che, a conti fatti, va a suggellare ulteriormente la stretta assonanza tra il software dei Chromebook (forse presto disponibili anche su convertibili 2-in-1 realizzati ad-hoc da produttori di terze parti) e Android, oltre che confermare l’importanza di Lens nelle strategie future di Google.
Come scoperto infatti da Chrome Unboxed, si potrà scaricare l’app Google Foto di Android su qualsiasi Chromebook in commercio, operazione per inciso necessaria per sfruttare per l’appunto tutti i benefici di Google Lens.
Al di là dell’aggiunta – che potrà trovare i consensi di chi è solito utilizzare uno dei portatili economici corroborati dal sistema operativo di casa Mountain View – è invece importante sottolineare le migliorie apportate dal produttore statunitense sul suo nuovo servizio. Google ha in tal senso mantenuto fede alle promesse iniziali, garantendo in queste ore la piena identificazione di piante e animali. L’opzione in questione è stata infatti appena aggiunta ai documenti di supporto di Google Foto (e non invece su Google Assistant, fattore chiave sugli smartphone Pixel). Basterà dunque immortalare o prelevare sul web una immagine di piante e animali per ottenere (almeno in linea teorica) la rispettiva nomenclatura ufficiale, in ossequio all’analisi degli scatti tramite machine learning.
C’è però un problema. Come documentato infatti dalla redazione di Android Police, la funzionalità di cui trattasi è lungi dall’essere ancora perfettamente funzionante e ha bisogno di qualche affinamento. Ad esempio, non sempre la corrispondenza tra immagine e risultato è veritiera, segno evidente che Google dovrà apportare ulteriori modifiche al servizio prima di entrare a pieno regime. Ad ogni modo, lo sviluppo di Google Lens procede senza sosta, segno evidentissimo di una strategia senz’altro importante nell’enorme galassia di servizi di Mountain View.
FONTE: Android Police