Il colosso Google prosegue la sua guerra contro le fake news e i contenuti violenti e offensivi passando dalle parole ai fatti concreti: il primo passo del gigante tecnologico è un aggiornamento all’algoritmo che muove il suo motore di ricerca, il quale da ora in poi darà la precedenza a pagine web di qualità, a vantaggio dei contenuti legati a fonti autorevoli e incrementando l’attenzione verso i feedback e le segnalazioni degli utenti.
“Oltre a cercare di organizzare le informazioni, i nostri algoritmi hanno sempre dovuto lottare con individui o sistemi che cercavano di “imbrogliare” i nostri sistemi per apparire più in alto nei risultati di ricerca, utilizzando produttori di contenuto (content farms) di bassa qualità, testo nascosto e altre pratiche ingannevoli. Abbiamo combattuto questi problemi, e altri nel corso degli anni, apportando regolarmente modifiche ai nostri algoritmi e introducendo altre funzioni che impediscono di imbrogliare il sistema”, spiega il colosso di Mountain View in un post condiviso sul blog ufficiale di Google Italia.
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Nuove Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca: quello che porta acambiamenti alla Ricerca è un processo che coinvolge diverse sperimentazioni. Come parte di questo processo, ci sono valutatori – persone reali che valutano la qualità dei risultati di ricerca di Google – che ci forniscono un riscontro sui nostri esperimenti. Queste valutazioni non determinano il posizionamento di singole pagine, ma vengono utilizzate per raccogliere dati sulla qualità dei nostri risultati e identificare aree che richiedono miglioramenti. Lo scorso mese, abbiamo aggiornato le nostre Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca (Search Quality Rater Guidelines) con esempi più dettagliati di pagine di scarsa qualità in modo che i valutatori le segnalino appropriatamente; gli aggiornamenti includono informazioni ingannevoli, risultati inaspettatamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate. Queste linee guida cominceranno ad aiutare i nostri algoritmi a far retrocedere simili contenuti di scarsa qualità e ad introdurre ulteriori miglioramenti nel tempo.
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Cambiamenti nel posizionamento: combiniamo centinaia di segnali per determinare quali risultati mostrare per una determinata ricerca, da quanto è recente il contenuto al numero di volte in cui il termine di ricerca compare nella pagina. Abbiamo modificato i segnali per aiutare a far emergere più pagine più autorevoli e far retrocedere contenuti di scarsa qualità, cosicché problemi come quello dei risultati che negano l’Olocausto che abbiamo visto a Dicembre abbiano meno probabilità di presentarsi.