Mentre i periodi di prova gratuiti sono sempre più messi in discussione per via di una certa tendenza degli utenti ad abusarne, altri invece ancora abbracciano questo modello utile a galvanizzare l’attenzione di nuovi potenziali consumatori.
Google Stadia a quanto pare abbraccerà questo modello di business, e visto il tipo di servizio di cloud gaming, ci sembra una scelta sensata dare agli utenti l’opportunità di testare la loro connessione prima di acquistare il servizio.
A rivelare questa volontà è è stato il vicepresidente John Justice nel corso del podcast Stadiacast #23, durante il quale ha affermato che Google lancerà dei periodi di prova gratuiti, ma arriveranno nei messi successivi al lancio della piattaforma.
Come noto nei piani di Google vi è la volontà di lanciare anche una controparte gratuita del servizio di cloud gaming nei primi mesi del 2020, quindi è molto probabile che l’abbonamento in prova faccia unicamente riferimento alla versione Pro che offre lo streaming dei giochi in 4K HDR a 60 FPS con audio Surround 5.1, e un catalogo di titoli accessibili esclusivamente agli abbonati.
Questa in particolare è stato il passaggio della dichiarazione:
Ci vorranno alcuni mesi prima che arrivino. Non so se ne avevo mai parlato a nessuno prima, quindi voi potreste essere i primi. Aggiungeremo le prove gratuite. Ci sono tutte le cose da preparare per il lancio e poi diciamo OK, cosa vogliamo fare poi? E le prove gratuite sono nei primi posti di questa lista.
Google Stadia è una piattaforma di cloud gaming che farà il suo esordio il 14 Novembre in circa 14 paesi, tra i quali anche l’Italia. I giochi potranno essere acquistati singolarmente, mentre sarà possibile associare al piano base gratuito l’abbonamento Stadia Pro, che garantirà l’accesso a giochi gratuiti inclusi nella quota mensile, tra i quali è già confermato Destiny 2.
Gli utenti possono già preordinare la Founder’s Edition, che al costo di 129 Euro comprende un controller, sei mesi di abbonamento (di cui tre da regalare ad un amico) a Google Stadia, e Chromecast Ultra.
Gli unici dispositivi Android che supporteranno il servizio al momento del lancio saranno quelli della famiglia Pixel (Google Pixel 3a, 3a XL, 3 e 3 XL).
Ulteriori dispositivi verranno supportati nei mesi successivi al lancio, ed era tutto sommato prevedibile che l’azienda desse precedenza agli smartphone proprietari. Per quanto riguarda i dispositivi di casa Apple, saranno supportate solo le build di OS 11 o versioni successive.
Nel frattempo vi lasciamo al video del podcast: