“Ieri sono andata a fare la spesa in un supermercato di Roma. Passando accanto al reparto pescheria ho notato, nel banco frigo, alcune confezioni di granchi: si trattava di vaschette sigillate con il cellophane con all’interno più di una decina di granchi”. Esordisce così il post di denuncia scritto da Licia Colò su Animalieambiente e condiviso su Facebook assieme ad un video in diretta streaming.
“Quello che ha catturato la mia attenzione è stato il fatto che si muovessero: quei granchi erano ancora vivi, ammassati l’uno sull’altro. Alcuni di loro avevano le chele intrappolate tra l’estremità della vaschetta e il cellophane che la chiudeva. In questo modo i granchi non solo non avevano la possibilità di muoversi ma neanche di respirare”, prosegue la famosa conduttrice televisiva.
Un fatto che dovrebbe essere vietato, dato che di recente la Corte di Cassazione ha condannato un ristoratore che teneva crostacei vivi sul ghiaccio e con le chele legate. Il motivo è che anche i crostacei, come tutti gli esseri viventi, sono in grado di provare dolore.
Inoltre, anche il regolamento comunale sulla tutela degli animali di Roma – dove si trova il supermercato in questione – pone il divieto di “conservare ed esporre per la commercializzazione sia all’ingrosso che al dettaglio, nonché per la somministrazione, prodotti della pesca vivi ad esclusione dei molluschi lamellibranchi (cosiddetti frutti di mare), al di fuori di adeguate vasche munite di impianto di ossigenazione e depurazione dell’acqua con lunghezza minima quattro volte superiore alla lunghezza dell’animale più grande”.
Nel video condiviso sul social si vede Licia acquistare i poveri crostacei e recarsi al mare di Ostia per liberarli. “Adesso, anche se sarà una cosa inutile, compreremo le scatole e libereremo gli animali in mare”, afferma nel video.
Tanti i commenti di solidarietà da parte degli utenti del social, anche se alcuni hanno espresso preoccupazione sulle eventuali conseguenze ambientali del gesto della conduttrice: “Cara Licia, sono d’accordo con te. Però prima di liberarli nel tuo mare, meglio controllare da dove vengono. Se non appartengono all’ecosistema potrebbero portare grossi danni all’ecosistema. Salvarne pochi potrebbe ucciderne molti. La tua battaglia e i tuoi valori sono giusti”, scrive educatamente un utente.
Tuttavia, come purtroppo è consuetudine nei social network, è comparso anche l’ennesimo commento polemico, in merito ad una mancata immediata risposta da parte della conduttrice: “Licia è latitante , animalisti animalisti poi non sanno cosa voglia dire e causare con l’immissione di razze aliene nel nostro ambiente , una vergogna chiamarla paladina del wwf… Allibito….”, scrive un altro utente.
Risposta che non si è fatta attendere più di tanto e che è servita a far tacere anche i pensieri più negativi: “Non sono latitante, semplicemente non vivo su fb e rispondere a migliaia di messaggi, visto che lo faccio di persona, non mi è possibile. Si tratta del granchio comune Carcinus aestuarii, tipico del nostro mare. Grigio. Lo vedi nero forse per la poca luce”, scrive Colò.
A seguito delle polemiche, la pagina Facebook ufficiale di Carrefour Italia, ha tenuto a rilasciare una dichiarazione alla fanpage “Licia Colò animalieambiente.it“, tramite un commento posto al di sotto dell’articolo condiviso sul social: “Ciao Licia, ci dispiace per il grave episodio. Il prodotto oggetto del video sarebbe dovuto essere venduto sfuso. Abbiamo avviato, infatti, un’indagine interna per evitare il ripetersi di questo errore, vista la sempre maggiore attenzione che rivolgiamo alla conservazione, all’esposizione e alla vendita di prodotti ittici vivi nei nostri reparti pescheria. Prendiamo seriamente in considerazione la tutela degli animali destinati alla vendita per finalità alimentari. Ad esempio, sottoscriviamo dal 2015 un protocollo con MSC Pesca Sostenibile (Marine Stewardship Council), creando un sistema virtuoso che spinge i nostri fornitori a certificarsi ed approvvigionarsi di materie prime certificate MSC. Grazie per la segnalazione. Sono proprio le persone come te che ci permettono di migliorare la qualità del nostro servizio”.
Di seguito i due video di denuncia di Licia Colò: