Lo scorso Dicembre, un massivo attacco da parte di hacker cinesi ha consentito di trafugare importanti dati dagli uffici federali USA che solo ad Aprile hanno scoperto il furto.
La Associated Press, agenzia di stampa internazionale statunitense, ha diffuso ieri l’allarmante notizia riguardante un massivo attacco da parte di hacker cinesi, diretto a diversi uffici federali USA, che avrebbe consentito trafugare i dati riservati di oltre quattro milioni di persone.
L’attacco avrebbe avuto come principale oggetto, l’ufficio risorse umane che raccoglie le informazioni dettagliate dei dipendenti federali statunitensi e sarebbe avvenuto addirittura lo scorso Dicembre, mentre il personale informatico avrebbe scoperto il furto solamente ad Aprile, con il dipartimento per la sicurezza interna che avrebbe confermato “che alcune informazioni sono state trafugate“, solo a Maggio, divulgando la notizia solo nella giornata di ieri.
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Secondo quanto sta emergendo in queste ore però, i dati trafugati sarebbero ben più di “alcune informazioni” e riguarderebbero diversi dettagli dei dipendenti federali quali, incarichi, valutazione delle prestazioni personali, dettagli su formazione e training, compromettendo la sicurezza degli impiegati, sopratutto per coloro che occupano ruoli nel dipartimento di Stato o nella sicurezza interna e diventando di fatto, il più grosso furto del genere, mai avvenuto negli Stati Uniti.
Ora è atteso un comunicato della Casa Bianca che faccia luce su quanto accaduto e spieghi ai cittadini americani, come mai il sofisticato e costoso sistema di sicurezza informatico della nazione sia stato bucato e sopratutto come sia stato possibile che siano passati ben quattro mesi, prima che qualcuno si accorgesse del furto.