Si torna nuovamente a parlare di HarmonyOS, il nuovo sistema operativo proprietario sviluppato da Huawei come potenziale alternativa ad Android.
Una sorta di “piano B” ideato dal colosso cinese nel caso in cui Google dovesse cessare definitivamente la concessione della licenza Android all’azienda. Le prime avvisaglie in questo senso si sono avute con il debutto di Mate 30 Pro, approdato in occidente senza alcun supporto da parte delle applicazioni first party di Google, tra i quali anche il Play Store.
Joy Tan, President of Global Media and Communications di Huawei Technologies, è tornata in questi giorni a discutere del sistema operativo HarmonyOS, confermando che l’azienda sta lavorando per trovare una valida e immediata alternativa ad Android, poiché lo sviluppo di Harmony sui dispositivi mobile potrebbe richiedere ancora alcuni anni.
Dobbiamo trovare una soluzione alternativa ad Android, ma ci vorrà del tempo. Ci sono tanti utenti Android in Europa e nel sud-est asiatico e sono abituati alle applicazioni Google disponibili nel sistema operativo.
Queste parole sembrano entrare comunque in conflitto con le dichiarazioni degli ultimi mesi da parte degli addetti ai lavori di Huawei: inizialmente si era parlato di un sistema operativo così versatile da essere immediatamente compatibile con gli smartphone, mentre più di recente Richard Yu aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ottenere un primo smartphone funzionante con HarmonyOS già entro i primi mesi del 2020.