Arriva direttamente dall’Italia l’indiscrezione che vorrebbe alcuni accordi tra Google e Huawei per portare su alcuni smartphone dell’azienda il nuovo sistema operativo Android Q.
Secondo la fonte delle indiscrezioni, gli “smartphone Huawei riceveranno regolarmente le patch di sicurezza e verranno anche aggiornati alla prossima distribuzione Android Q”.
In particolare questi smartphone riceveranno il supporto, a discapito del ban imposto dagli Stati Uniti, che attualmente è stato sospeso per la durata di 90 giorni.
Con l’integrazione del supporto ad Android Q sarà quindi assicurato ancora il supporto a Google Play, Gmail, Maps e tutte le applicazioni di contorno come Whatsapp, Facebook, Instagram.
Ecco la lista dei dispositivi che dovrebbero ricevere il sistema operativo Android Q:
- HUAWEI P30 PRO
- HUAWEI P30
- HUAWEI P30 LITE
- HUAWEI MATE 20
- HUAWEI MATE 20 PRO
- HUAWEI MATE 20X 5G
- HUAWEI PSMART 2019
- HUAWEI PSMART+ 2019
- HUAWEI PSMART Z
- HUAWEI P20 PRO
- HUAWEI P20
Secondo quanto affermato, attualmente le trattative sono ancora in corso, quindi è probabile che l’annuncio ufficiale verrà diffuso da Huawei al momento giusto.
E’ probabile che Google abbia deciso di farsi avanti dopo le recenti conferme su Ark OS, il sistema operativo proprietario a cui sta lavorando Huawei, che si vocifera verrà adottato anche da altre aziende cinesi.
Negli ultimi giorni infatti, Andrew Williamson in persona, Vice Presidente del colosso cinese, ha rilasciato una dichiarazione ai microfoni di Reuters per confermare in maniera definitiva l’impegno di Huawei nello sviluppo di un sistema operativo pensato per soppiantare Android quando Google cesserà la concessione della licenza allo scadere dei 90 giorni della sospensione per il ban imposto dal governo americano.
Il sistema operativo dovrebbe fare il suo esordio anche nei mercati occidentali, con il nome di Ark OS, e stando alle prime informazioni emerse, è stato pensato per essere compatibile con tutte le principali applicazioni presenti sul mercato.
Huawei si trova nella fase del potenziale lancio di un sostituto ad Android. Non è qualcosa che Huawei vuole. Siamo felici di fare parte della famiglia Android, ma Hongmeng è in fase di test, al momento solo in Cina. Credo sia stato già distribuito ad oltre un milione di dispositivi.
Come si può ben leggere “tra le righe” della dichiarazione di Williamson, l’impiego di un sistema operativo nasce proprio come un piano B, a cui evidentemente l’azienda non voleva ricorrere, essendo Android un sistema operativo diffuso in tutto il mondo, a cui tutti i consumatori sono ormai abituati.
L’implementazione di un sistema operativo del genere potrebbe quindi creare dei grattacapi a Google, che ha decido probabilmente di riguardarsi da questa eventualità.