Huawei quest’anno ha davvero toppato alla grande facendo un danno non indifferente ai suoi clienti. Al centro dell’occhio del ciclone Huawei P10 e la sua componentistica interna. I dispositivi sono stati presentati a febbraio durante il Mobile World Congress 2017, dopo qualche settimana sono arrivati sul mercato. Le recensioni ne hanno parlato bene ma c’è una triste verità che accompagna l’esistenza di questi prodotti.
Siete certi che il vostro nuovo top gamma cinese abbia memorie LPDDR4 e memorie ROM di tipo UFS 2.1? Fate bene attenzione, potreste ritrovarvi un dispositivo con componenti datate.
Le scorte non bastano, ecco perché abbiamo utilizzato componentistica differente
I nuovi Huawei P10 possono montare in maniera randomica memorie RAM LPDDR3 o LPDDR4 come possono essere dotati di memorie ROM eMMC 5.1 oppure le più recenti e veloci UFS 2.1. All’interno dei magazzini non ci sono scorte a sufficienza di componentistica di ultima generazione, ecco perché della scelta randomica dei componenti. Per scusarsi e dare una spiegazione valida l’azienda ha comunque rilasciato un nuovo comunicato:
“Per riuscire a rispondere alla domanda di milioni di unità l’azienda ha fatto ricorso alla pratica standard di utilizzare diversi fornitori fidati per garantire un corretto equilibrio tra prestazioni, qualità e rifornimenti. Affidarsi ad un solo fornitore potrebbe portare a forti rallentamenti per i clienti. Ecco perché abbiamo scelto tra le soluzioni più diffuse presenti sul mercato.”
L’azienda però non riesce a capire che non esiste alcun “equilibrio tra prestazioni” se un cliente ha un P10 dotato di RAM LPDDR4 e UFS 2.1 ed uno con LPDDR3 e eMMC 5.1. Il secondo cliente si ritrova INEVITABILMENTE un dispositivo pagato la stessa cifra per avere componenti più economiche e più lente. Non mettiamo in dubbio che a conti fatti le performance siano pressoché identiche, ma c’è tutta una questione di correttezza dietro che è venuta a mancare.