OpenHarmony, il progetto di Huawei per portare in Europa il suo sistema operativo, inizia finalmente a muovere i suoi primi concreti passi.
Con un comunicato stampa pubblicato in queste ore, Huawei ha annunciato di aver trovato in Shenzhen e SECO i suoi primi partner con cui potrà concretizzare il progetto di OpenHarmony, che consiste nella realizzazione di un sistema operativo open source basato su HarmonyOS per il mercato europeo, adattabile ad un più elaborato ecosistema di dispositivi che esulano dai soli smartphone.
SECO, azienda specializzata soprattutto in device che sfruttano “l’internet delle cose”, in un passaggio del comunicato stampa dichiara:
Un nuovo modo di concepire i dispositivi e il loro utilizzo, partendo da un grande presupposto: oltrepassare i perimetri fisici dell’hardware e rivoluzionare il concetto di cosa un sistema operativo può fare.
L’Open Source Technology Center europeo di Huawei si occuperà di supervisionare questa versione del sistema operativo e di trovare altri potenziali partner disposti a collaborare. Va detto che al momento Huawei non si è ancora sbottonata del tutto sui suoi piani futuri.
HarmonyOS su smartphone
Attualmente Huawei sta già effettuando dei test sul mercato cinese per quanto riguarda la versione mobile di HarmonyOS, ma anche su quel fronte ha già trovato dei potenziali partner che potrebbero adottare il suo OS.
La nuova interfaccia 2.0 di HarmonyOS è stata pensata per più dispositivi, non solo gli smartphone. Stando ai primi dettagli l’interfaccia utente si rifà molto a quella della EMUI 11 ma il design potrebbe cambiare con i prossimi aggiornamenti.
Ben più importante però è la compatibilità: HarmonyOS 2.0 supporta infatti anche le applicazioni native per Android, oltre a quelle proprietarie sviluppate per il nuovo OS da Huawei. L’obiettivo è quindi quello di offrire una compatibilità totale per garantire un passaggio morbido tra i due sistemi operativi. Huawei dal canto suo al momento non ha ancora voluto confermare o meno se il suo HarmonyOS soppianterà definitivamente Android, ma l’azienda che si stia chiaramente muovendo con l’obiettivo di essere indipendente e aggirare il ban emesso degli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il debutto in occidente, pare che Huawei darà l’opportunità agli utenti di scegliere Android o HarmonyOS al momento dell’avvio dei prossimi P50.
L’obiettivo di Huawei con il nuovo sistema operativo è di raggiungere i 200 milioni di dispositivi entro la fine del 2021, a cui dovrebbero aggiungersene altri 100 mila realizzati da altri produttori. Tra i brand che hanno deciso di aderire al sistema operativo di Huawei, al momento troviamo WPS, Bilibili, Ctrip e iFLYTEK.