Huawei: Intel e Qualcomm chiedono agli USA di riconsiderare il ban

Da quando il ban a Huawei emesso dagli USA è entrato in vigore, moltissimi partner del colosso cinese hanno dovuto cessare le loro collaborazioni con l’azienda per adeguarsi alle normative del governo Trump, onde evitare sanzioni di alcun tipo.

Quelle stesse aziende  che avevano espresso comunque un certo disappunto nei confronti di questa decisione, poiché Huawei rappresenta una fetta molto grossa del mercato degli smartphone.

Alcuni di questi ex-partner di Huawei però starebbero cercando di unire le forze per chiedere al governo americano di ritrattare gli accordi. Secondo Reuters, che sta seguendo da ormai diverse settimane la vicenda, Intel e Qualcomm si sarebbero “politicamente” schierate dalla parte di Huawei, una sorta di fronte comune che possa stimolare il governo USA a rivedere, non tanto la decisione, ma parte di essa.

In particolare le due aziende vorrebbero spingere gli USA a modificare la sanzione, includendo solo quelle realmente collegate a potenziali rischi per la sicurezza nazionale, quindi anche i fornitori di apparecchiature per sfruttare la rete 5G.

Secondo le stime Huawei avrebbe investito la bellezza di 11 miliardi di dollari in alcune delle principali aziende americane, tra queste si annoverano anche Qualcomm e Intel. E’ abbastanza evidente che le due parti vogliano tenersi stretto un partner che negli ultimi anni è diventato il secondo produttore di smartphone al mondo.

Le due aziende infatti sono escluse da questa tipologia di fornitura, e vista l’importanza del loro cliente, vogliono ovviamente cercare di salvaguardare la loro gallina dalle uova d’oro.

Negli ultimi giorni inoltre si era parlato addirittura di possibili accordi “sottobanco” tra Google e Huawei per portare su alcuni dispositivi il nuovo sistema operativo Android Q.

Secondo le indiscrezioni gli “smartphone Huawei riceveranno regolarmente le patch di sicurezza e verranno anche aggiornati alla prossima distribuzione Android Q”.

In particolare questi smartphone riceveranno il supporto, a discapito del ban imposto dagli Stati Uniti, che attualmente è stato sospeso per la durata di 90 giorni.

Con l’integrazione del supporto ad Android Q sarà quindi assicurato ancora il supporto a Google Play, Gmail, Maps e tutte le applicazioni di contorno come Whatsapp, Facebook, Instagram.

Secondo quanto affermato, attualmente le trattative sono ancora in corso, quindi è probabile che l’annuncio ufficiale verrà diffuso da Huawei al momento giusto.

E’ probabile che Google abbia deciso di farsi avanti dopo le recenti conferme su Ark OS, il sistema operativo proprietario a cui sta lavorando Huawei, che si vocifera verrà adottato anche da altre aziende cinesi.

Negli ultimi giorni infatti, Andrew Williamson in persona, Vice Presidente del colosso cinese, ha rilasciato una dichiarazione ai microfoni di Reuters per confermare in maniera definitiva l’impegno di Huawei nello sviluppo di un sistema operativo pensato per soppiantare Android quando Google cesserà la concessione della licenza allo scadere dei 90 giorni della sospensione per il ban imposto dal governo americano.

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