Huawei P10 come Xiaomi Mi5S: lettore di impronte digitali ad ultrasuoni?

Sembrano esser entrate nel vivo le indiscrezioni aventi ad oggetto Huawei P10, il prossimo smartphone top di gamma della prolifica azienda di Shenzhen atteso sul mercato nel corso del Q2 2017. L’arco temporale è ancora dilatatissimo, ma non mancano svariati rumors – tutt’altro che definiti e pertanto lungi dall’esser ufficiali od ufficiosi – pronti a far chiarezza e ad anticipare quelle che saranno giocoforza le strategie perseguite da Huawei.

L’attenzione della rete è tutta rivolta verso l’aspetto estetico del prossimo portabandiera, ed in tal senso sono già diverse le immagini raffiguranti la parte posteriore del dispositivo che, a detta dei bene informati, dovrebbe ripercorrere fino in fondo la strada tracciata da Honor 8, in ossequio all’implementazione di una backcover in vetro e design per certi versi similare. Una ipotesi, quest’ultima, che assume gradatamente sempre più consistenza, giacché ribadita in data odierna da alcuni scatti leak inerenti stavolta la parte frontale.

Huawei P10 potrebbe in tal senso prendere in prestito la strategia orchestrata da Xiaomi con il suo Mi5S: le immagini mostrano infatti un pannello frontale pressoché identico, nel quale campeggia inequivocabile la presenza di un vistoso tasto home centrale con annesso lettore di impronte digitali ad ultrasuoni. Lo stesso design del bottone è simile a quello di Xiaomi Mi5S: leggermente allungato e con bordi arrotondati. Insomma, dopo Mate 9 Porsche Design, Huawei potrebbe spostare il lettore di impronte digitali dalla parte posteriore a quella anteriore, sfruttando una tecnologia nuova di zecca e pronta a giungere a maturazione dopo aver trovato il suo riscontro sull’ultimo smartphone top di gamma della rivale Xiaomi.

Nessuna informazione invece per quanto concerne le specifiche hardware di Huawei P10, fatta eccezione della doppia fotocamera progettata in collaborazione con Leica. Insomma, il discorso è destinato ad arricchirsi ed approfondirsi già durante i prossimi giorni, in attesa di scoprire se le immagini di cui trattasi possano esser catalogate come veritiere.

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