Huawei P20 Lite non ha più segreti. Ad elevare il discorso riguardante la versione economica della nuova gamma di smartphone Huawei – il cui prezzo di listino potrebbe partire, almeno in Europa, da 369 euro – è infatti la certificazione ottenuta in queste ore dall’ente governativo cinese TENAA. Un passaggio obbligato in vista dell’ufficialità attesa il 27 marzo prossimo, a stretto gomito con i modelli più costosi e blasonati (P20 e P20 Pro, innanzitutto, ma anche il Porsche Design Edition da oltre mille euro).
Conosciuto finora sotto l’appellativo in codice di “Anne”, Huawei P20 Lite metterà in mostra un design tutto sommato afferente con la restante schiera di nuovi smartphone Huawei attesi al debutto. Lo conferma d’altronde la stessa TENAA, che non manca di snocciolare le caratteristiche hardware e le misure del dispositivo (148,6 × 71,2 × 7,4 mm con peso di 145 grammi), abbastanza congegnali per chi non è amante delle “taglie forti”.
Lo smartphone Android di fascia media sarà dotato innanzitutto di un display da 5.84 pollici a risoluzione Full HD+ (2280 x 1080 pixel), il che significa una sostanziale conferma dell’aspetto in 18: 9 che la stessa Huawei ha provveduto ad inaugurare, per quanto concerne il segmento intermedio, su Mate 10 Lite. Ad animare Huawei P20 Lite sarà invece il processore proprietario HiSilicon Kirin 659 (octa-core a 64bit con frequenza da 2.36GHz), accoppiato per l’occasione da 4 gigabyte di memoria RAM e 64 gigabyte di spazio di archiviazione nativo, che la TENAA rileva esser espandibile tramite micro-SD fino al supporto massimo di 256GB.
Sul retro è vistosa (e sporgente, aggiungeremmo noi) la fotocamera posteriore da 16 e 2 megapixel, disposta verticalmente e affiancata dal flash LED, sulla scorta di iPhone X di Apple. Il retro sarà altresì dotato di un tradizionale lettore di impronte digitali, sotto al quale batterà una batteria da 2.900mAh. Rilevantissima è invece la fotocamera frontale, che la TENAA sostiene esser addirittura da ben 24 megapixel per selfie da primato.
Huawei P20 Lite avrà a bordo nativamente Android 8.0 Oreo, personalizzato ad-hoc secondo i dettami dell’interfaccia proprietaria EMUI 8.0 e con supporto al Project Treble di Google. Una buona notizia, quest’ultima, in vista di un supporto software che si preannuncia già esser reiterato nel tempo.
FONTE: Gizmochina