Dopo l’esclusione di Huawei alla gara d’appalto per il 5G istituita da TIM, e l’incertezza del governo britannico nei confronti dell’azienda cinese, la CCCEU, ovvero la Camera di Commercio cinese per l’Unione Europea, ha espresso una certa preoccupazione nei confronti dell’atteggiamento adottato da parte dei paesi europei.
Pur non venendo menzionata esplicitamente Huawei, il riferimento al fornitore sembra piuttosto evidente.
Invece di usare criteri tecnici basati su prove concrete, alcuni Paesi dell’UE hanno preso di mira fornitori tecnologici esterni all’UE e li hanno addirittura classificati come entità ad alto rischio. È inaccettabile dividere gli affari in Europa in gruppi europei ed extraeuropei in base al luogo di origine delle società madre e usarlo come criterio di accesso al mercato.
Secondo gli operatori telefonici inglesi, qualora il governo dovesse decidere escludere in maniera netta Huawei, si rischierebbe una perdita economica corrispondente a miliardi di sterline, con gli smartphone destinati a rimanere senza rete per giorni interi.
Fino ad oggi l’Italia stava ancora valutando se collaborare o meno con Guawei per l’infrastruttura 5G e la decisione da parte di TIM potrebbe effettivamente spingere il governo a prendere una decisione chiara in merito, anche se i corteggiamenti degli Stati Uniti ad estromettere il colosso cinese non sono mancati affatto in questi mesi.
Ricordiamo che il ban emesso dagli Stati Uniti è stato prorogato addirittura fino al 2021.