Con una mossa a sorpresa, svelata in occasione di una lunga intervista, il CEO di Huawei, Ren Zhengfei, ha svelato di essere pronto a vendere i suoi brevetti per il 5G per svincolarsi dal ban emesso dagli Stati Uniti.
Una mossa che ha sicuramente dell’incredibile, ma che il CEO specifica essere soprattutto pensata per riottenere la fiducia dell’occidente, venuta meno negli scorsi mesi a seguito delle accuse di spionaggio legate alla rete di nuova generazione.
Zhengfei non ha idea di chi potrebbe farsi carico dell’enorme know-how dell’azienda, frutto di lunghi anni d’investimento nel campo delle sperimentazioni delle nuove infrastrutture. Secondo il CEO i costi dei brevetti potrebbero avere un valore complessivo pari a decine di miliardi di dollari.
Ovviamente questo non significa che Huawei potrà vendere seduta stante tutte le proprietà 5G in possesso, ma anzi, si aprirà adesso un processo burocratico che coinvolgerà soprattutto il governo cinese, il quale dovrà concedere il via libera alla cessione dei brevetti. Una situazione decisamente non facile, complici i rapporti burrascosi con gli USA e parte dell’Europa. Ma soprattutto emerge l’incognita di chi possa accollarsi sulle spalle i costi dei numerosi brevetti 5G sviluppati da Huawei nel corso di questi anni. L’azienda cinese è aperta alla condivisione del know-how a fronte del pagamento di una quota una tantum, portando di conseguenza allo spezzettamento dei suoi assett con altri concorrente. Una decisione che andrebbe ad alleggerire proprio la grande influenza di Huawei in Europa nel business della rete 5G.