Nei film di scene con dispositivi, come i telefoni, che possono essere distrutti a distanza, ne abbiamo viste molte, e adesso tutto ciò può diventare realtà. Il dipartimento di ricerca delle forze armate degli USA (DARPA), ha infatti firmato un contratto da 3.4 milioni di $ con IBM il 31 Gennaio, contratto che prevede appunto lo sviluppo di materiali e componenti per una “fuga di risorse programmabili” ( VPR – Vanishing Programmable Resource), come sensori radi e cellulari utilizzati dalle truppe.
In parole povere, la sigla VPR, sta per attrezzature composte da congengi che possono essere distrutte in remoto, attraverso degli innesti inseriti all’interno delle stesse. IBM al momento sta lavorando su un materiale di vetro che insieme a degli innesti collocati all’interno dello stesso, dovrebbe poter permettere di far esplodere il congegno da remoto.
Secondo Dan Olds, analista del Gabriel Consulting, la possibilità di autodistruzione è importante per la sicurezza dei dati sensibili contenuti sui dispositivi digitali. Cellulari e computer lasciati sul campo di battaglia possono finire nelle mani del nemico che avrebbe libero accesso a tutte le informazioni contenute in essi.
Ovviamente se IBM riuscisse nell’impresa la tecnologia non arriverà mai nel mercato dei consumer, ma rimarranno apparecchiature esclusivamente militari, se qualcuno di voi tenesse così tanto ai dati sensibili che ripone nel proprio smartphone, sarebbe disposto a distruggere da remoto il proprio smartphone se venisse smarrito o rubato da qualcuno!?