Il Tribunale di Roma sblocca il servizio: Uber ha vinto.

L’amarezza della Federtaxi è tutta espressa dalle parole del suo portavoce nazionaleFederico Rolando: “Il Tribunale di Roma ha purtroppo ribaltato la propria decisione del 7 aprile con la quale ordinava lo Stop del servizio Uber Black su tutto il territorio nazionale. La politica e i veri poteri forti hanno avuto la meglio“.  “Il Tribunaleaggiunge ha ritenuto di non poter non tenere in considerazione l’Emendamento Lanzillotta approvato nel corso di questa causa che è andato ad incidere sul principio di territorialità e sull’obbligo di rientro a rimessa a carico degli ncc. Pertanto, grazie al nostro Parlamento e agli impegni assunti e non rispettati dal Governo, un servizio completamente abusivo (come Uber Black) potrà continuare ad operare in Italia. Non abbiamo parole per descrivere il nostro sconcerto per un Governo, un Parlamento, una Autorità a tutela della concorrenza ed una destinata a regolare proprio i trasporti, che hanno fatto di tutto per ‘salvare’ una multinazionale aspirante monopolista che vuole sottrarre il lavoro a cittadini italiani, impedendo alla magistratura di proseguire nella propria lotta all’abusivismo iniziata con le sentenze della Corte Europea del 2014 sino ad arrivare a quelle dei Tribunali di Milano e di Torino che avevano vietato Uber-Pop nel 2015 e nel 2017. Ad oggi, dunque, il servizio Uber Black resterà operativo. Il servizio Uber-Pop invece continuerà comunque ad essere vietato su tutto il territorio italiano. Noi possiamo solo ribadire che continueremo a lottare per il nostro lavoro contro ogni forma di abusivismo e in tutte le sedi fino a quando non debelleremo questa piaga che si chiama: Abusivismo”.

Dopo la decisione del Tribunale di Roma che ha revocato la propria ordinanza del 7 aprile scorso dove era stato disposto il blocco su tutto il territorio nazionale del servizio Uber-Black, anche il segretario di Ugl e presidente dell’Associazione tutela legale taxi Alessandro Genovese così esprime il suo sconcerto: “Il Tribunale di Roma ha oggi ribaltato la propria decisione del 7 aprile con la quale ordinava lo Stop del servizio Uber Black su tutto il territorio nazionale. Purtroppo, la politica e i veri poteri forti hanno avuto la meglio. Il Tribunale infatti ha ritenuto di non poter non tenere in considerazione l’Emendamento Lanzillotta approvato nel corso di questa causa che è andato ad incidere sul principio di territorialità e sull’obbligo di rientro a rimessa a carico degli Ncc. Pertanto, grazie al nostro Parlamento e agli impegni assunti e non rispettati dal Governo, un servizio completamente abusivo (come Uber black) potrà continuare ad operare in Italia“.

Come non comprendere la reazione della Codacons, che si è unita alla societa Uber, nell’apprezzare il risultato della sentenza, e rilascia a seguito dell’ordinanza il seguente commento: “Siamo davvero felici di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner di Uber che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia. Ora più che mai è forte l’esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, così da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città”.

Da parte della società Uber, che potrà continuare ad operare su territorio italiano, logico attendersi un sentimento di altro genere:”Siamo davvero felici di poter annunciare a tutte le persone e agli oltre mille autisti partner di Uber che potranno continuare ad utilizzare la nostra applicazione in Italia. Ora più che mai è forte l’esigenza di aggiornare la normativa datata ancora in vigore, così da consentire alle nuove tecnologie di migliorare la vita dei cittadini e la mobilità delle città“. Questo il commento di Uber sull’ordinanza.

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