Con l’avanzare della tecnologia si accrescono anche i quantitativi di dati da immagazzinare nei nostri supporti, spesso chiavette USB, Hard disk o SSD. Spesso però le loro dimensioni spingono a raggiungere dei compromessi con ciò che si possiede, tuttavia le cose potrebbero cambiare in futuro con l’arrivo di nuovi dischi capaci di raggiungere i 700 Tb di dati.
Il progetto, ancora in fase di sviluppo, nasce dalla collaborazione dell’Università di Shanghai per la scienza e della tecnologia (USST), Università RMIT e dell’Università nazionale di Singapore (NUS).
L’obiettivo è quello di produrre una nuova tecnologia che possa migliorare la densità dei dati dei dischi ottici. Sulla rivista di Science Advances si apprende cje primi risultati di questa collaborazione hanno permesso di salvare più di 700 Tb di dati all’interno di un disco teorico da 12 centimetri, l’equivalente di 28.000 Blu-ray da 25 GB ciascuno.
La realizzazione di questa tecnologia è stata resa possibile grazie all’impiego di un nuovo materiale nanocomposito, che combina scaglie di ossido di grafene con nanoparticelle. Questo permette di ottenere una densità di dati senza precedenti, con la possibilità di ridurre anche i costi impiegando dei laser a getto continuo, meno dispendiosi rispetto ai classici metodi di scrittura attuali per i dischi ottici.
Si tratta in ogni caso di una tecnologia ancora in fase sperimentale, ma che apre a scenari estremamente interessanti, dato che la nuova tecnica di scrittura permetterà anche di allungare la vita dei supporti rispetto agli attuali Hard Disk.