Installare Windows 10 è adesso “raccomandato”

Non sarà di certo un coup de théâtre, eppure installare Windows 10 è adesso diventata un’operazione “raccomandata” per chi ha a disposizione un PC con a bordo le più datate versioni del sistema operativo di Redmond. A ribadirlo è d’altronde Microsoft in persona, che preferisce invero far leva sui fatti piuttosto che a meri giri di parole: da oggi, il passaggio a mezzo Windows Update all’ultima versione software di Windows sarà infatti catalogato con l’accezione “raccomandato”.

Una manovra che di clamoroso ha però ben poco, giacché concretizza ciò che Microsoft stessa, per bocca del vicepresidente esecutivo del Windows and Devices Group, Terry Myerson, aveva anticipato durante lo scorso ottobre in un breve post diffuso on-line: il passaggio da “opzionale” a “raccomandato” sarebbe avvenuto, a detta del dirigente di Redmond, entro i primi mesi del 2016, indi per cui appare evidente come la notizia in discorso rappresenti l’inverarsi della strategia messa in piedi qualche mese addietro e volta ad una propagazione ancor maggiore di Windows 10.

Alla luce dell’ufficialità odierna, installare Windows 10 diventerà dunque un’operazione ancor più immediata ed automatizzata, sebbene invero ancora subordinata all’espresso consenso dell’utente. La riconduzione alla categoria “raccomandato” permetterà infatti a Windows Update di scaricare e mettere a disposizione dell’utente il nuovo aggiornamento di sistema, alla stregua di tutti gli update catalogati sotto il detto appellativo e ritenuti da Microsoft rilevanti per ragioni di sicurezza.

Al termine del download, partirà quindi la procedura utile per installare Windows 10, subordinata tuttavia ad un espresso consenso del consumatore. Ed anche qualora l’operazione  venga portata a compimento – magari perché non si è letto per la troppa fretta – Microsoft ha previsto un apposito sistema per “tornar indietro” e ripristinare il vecchio sistema operativo entro l’arco temporale di 31 giorni, scaduti i quali cesserà la fruizione della possibilità. Una magra consolazione, che tuttavia non cela l’obiettivo a lungo termine di Microsoft a seguito del cambiamento odierno: spingere il più possibile Windows 10 (la cui quota di mercato è pari ad 11,85%), cercando di scalzare Windows 7 a 64 bit dal trono con il suo 34.31% di diffusione.

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