Intel, la società leader della produzione di dispositivi a conduzione, per lo più di microprocessori, annuncia l’abbandono del mercato mobile. Costretta sempre ad inseguire i suoi concorrenti, quali Qualcomm e MediaTek, forse anche per il suo ingresso tardivo nel modo dei dispositivi mobili, la società americana lascia così il campo ai processori di architettura ARM, che hanno sempre presidiato con forza il mondo del mobile.
La intel dopo l’ultima analisi dei conti, conclusasi con un forte calo per i dati dell’ultimo trimestre, oltre ad annunciare l’uscita dal mondo mobile, ha presentato anche un piano di rientro che costerà il posto a circa 12 mila persone. Inoltre ha annunciato anche l’interruzione della produzione delle linee di microprocessori Broxton e SoFIA, che erano state pensate per smartphone e tablet di fascia bassa.
Oltre alla concorrenza dei colossi noti quali Qualcomm e Mediatek, la Intel ha dovuto fare i conti anche con le case costruttrici di dispositivi mobili che nel tempo hanno costruito in casa i propri microprocessori: alcuni esempi possono essere visti in Samsung con Exynos, Huawei con Krin e Apple con la serie A. Questo non ha fatto altro che ridurre ancor di più i già minimi introiti e rendere ancor più difficoltosa la sua ascesa. Ad ogni modo Intel abbandona il mobile ma continuerà a produrre e sviluppare soluzioni per il mercato dei convertibili, che stanno pian piano crescendo e investirà nelle future reti 5G per non farsi trovare impreparata. Le nuove reti saranno attive con buoni propositi a partire dal 2018 e permetteranno connessioni ad altissima velocità anche dispositivi indossabili e Internet delle Cose.
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