Ogni nazione presenta delle spese annuali ritenute indispensabili per ragioni legate alla salute e alla sicurezza di tutti i cittadini. Lo Stato italiano è molto concentrato quando si tratta di questioni giudiziarie e di criminalità, perché l’obiettivo è quello di ridurre il più possibile le cattive azioni realizzate fin troppo spesso dai malintenzionati. Per cercare di facilitare la vita alle forze dell’ordine, lo Stato italiano investe ogni anno cifre elevate sulle intercettazioni, anche perché queste ultime sembrano funzionare alquanto bene.
Nel contesto delle intercettazioni telefoniche, è fondamentale notare che gli strumenti impiegati per il controllo delle comunicazioni non si limitano più solo alle chiamate vocali, ma si estendono anche ad altre attività svolte attraverso i dispositivi. Questa evoluzione è dovuta alla crescente complessità delle tecnologie e delle comunicazioni digitali, e non a caso gli strumenti di sorveglianza – che includono anche le app spia per il telefono, di cui Endoacustica Europe, azienda tra le più note nel settore, svela diverse particolarità nel suo sito ufficiale – vengono costantemente aggiornati e adattati per garantire la capacità di monitorare una vasta gamma di attività online, come messaggi di testo, e-mail, navigazione web e utilizzo di applicazioni. Ma tornando ai costi a cui lo Stato italiano deve pensare ogni anno per le intercettazioni, è opportuno offrire ai lettori un approfondimento sulla situazione.
Ecco quanto sborsa ogni anno lo Stato italiano per le intercettazioni
Grazie all’analisi sui dati presentati ufficialmente dal Ministero della Giustizia, è possibile osservare quanto sborsa ogni anno lo Stato italiano per le intercettazioni. Si parla di un calo piuttosto netto rispetto agli anni passati, specie quando nel 2009 venivano spesi all’incirca 255 milioni di euro contro i 213 milioni finanziati dal 2018 al 2022; passando al 2023, invece, la cifra complessiva è ancora in discesa essendo pari a 200 milioni di euro per le intercettazioni. Certamente, uniformare i prezzi di queste ultime potrebbe senz’altro consentire allo Stato italiano di risparmiare senza rinunciare alla qualità dei servizi dedicati all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine. Ciò significa che sia i fornitori che le procure dovranno sottostare ai costi presenti all’interno del prezzario nazionale.
La questione della privacy
Siccome in Italia vengono intercettati all’incirca 130mila bersagli annualmente, si tratta di un tema alquanto delicato per lo Stato e i cittadini. Le intercettazioni rappresentano un concreto aiuto per l’autorità giudiziaria, e non è una spesa alla quale ci si può rinunciare. Ciononostante, la polemica è scaturita per l’eventuale e ipotetica violazione della privacy del libero cittadino, ragion per cui il ministero ha fissato – tramite decreto – degli specifici paletti per conservare i dati raccolti.
Non tutti sanno che molte registrazioni confidenziali sono in realtà archiviate in chiaro, senza alcuna precauzione; dunque, si è dovuti intervenire a riguardo. Infatti, tutto ciò che viene intercettato deve essere ora inviato ai server delle Procure per archiviare tali dati all’interno delle sale intercettazioni, realizzando diversi backup per evitare che se ne perda il contenuto. Il ministero può effettuare verifiche e controlli come meglio crede, mentre i fornitori devono assicurare una tecnologia all’altezza che preservi la privacy degli individui.
Quanto costano le intercettazioni
Curioso notare quanto costano le intercettazioni, caso per caso. Ad esempio, quelle telefoniche di utenze fisse e mobili presentano un costo giornaliero di 3 euro, mentre per le intercettazioni con il voice over ip bisogna spendere 6 euro al giorno; si arriva persino a spendere 8 euro al giorno per le intercettazioni effettuate attraverso chiamate su rete lte 4G. Si ritorna alla cifra di 3 euro quando ad essere intercettate sono le email.
Dando uno sguardo alle intercettazioni telematiche, con le quali ci si introduce passivamente nei dispositivi elettronici delle persone, il costo giornaliero è pari a 10 euro. I costi si alzano per operazioni di intercettazioni più complesse e profonde: per raccogliere informazioni di qualunque tipologia si arriva anche a 150 euro al giorno. La tecnologia offre diverse soluzioni a tal proposito, per cui ci si può avvalere anche di una microspia da piazzare su una persona al prezzo di 120 euro al giorno.