Roma – Steve Jobs, sul palco del Moscone Center di San Francisco, snocciola risultati. Un miliardo di dollari distribuiti agli sviluppatori tramite le 5 miliardi di vendite di App Store, nuovi partner tra cui Zynga con il suo Farmville, oltre 225mila titoli in vendita nel marketplace e 100 milioni di dispositivi venduti. Ma il più atteso e la star della serata è e resta il nuovo iPhone: chiamato semplicemente iPhone 4, con davvero poca fantasia, ma con un display nuovo e con tanto di software per la videochiamata. Vale la pena procedere con ordine.
Innanzi tutto, come ironicamente sottolineato da Jobs stesso (“magari l’avete già visto in giro…”), iPhone 4 è identico al prototipo ottenuto da Gizmodo: è più sottile del precedente 3GS (ora è spesso 9,3 millimetri), sia davanti che dietro è fatto di vetro (un vetro particolare, molto resistente), e la cornice d’acciaio che pareva assemblata è in effetti composta da diversi elementi per garantire migliore ricezione: è essa stessa parte del sistema dell’antenna. A prima vista si notano ovviamente le due fotocamere, una frontale e una posteriore (questa da 5MPX con tanto di flash LED), e infine un doppio microfono per garantire una adeguata soppressione del rumore di fondo. Per il resto non ci sono molte novità esteriori da sottolineare.
Retina Display, così Jobs ha ridenominato la tecnologia che Apple ha incorporato nel nuovo schermo: a detta di Steve sarebbe superiore a quella OLED utilizzata dalla concorrenza (smartphone Android in testa), e con 326 pixel per pollice è in grado di spingere sul solito schermo da 3,5 pollici la risoluzione nativa del nuovo iPhone a 960×640 pixel (il doppio dell’attuale, ma non ci saranno problemi con le applicazioni pare). Migliorato il contrasto (ora fissato a 800:1), tecnologia IPS per migliorare l’angolo di visione. Secondo quanto mostrato sul palco, la resa cromatica e nella lettura dovrebbe essere decisamente superiore al modello attuale.
Passando all’interno, iPhone 4 dispone ora anche di un giroscopio oltre all’accelerometro: questa accoppiata dovrebbe migliorare la sensibilità del telefono al movimento, semplificando la gestione (tanto per dirne una) a letto, luogo dove la posizione insolita spesso causa qualche grattacapo all’utilizzatore. Apple ha messo a disposizione anche una nuova API (CoreMotion) appositamente realizzata per sfruttare queste nuove funzionalità, ma sono in totale quasi 1.500 i nuovi strumenti per gli sviluppatori introdotti. Le altre novità dell’interno comprendo il processore A4 identico a quello di iPad e una batteria più capiente: il nuovo iPhone dovrebbe resistere 300 ore in standby e 7 ore in conversazione, contro le 5 del modello precedente.
Prezzi: iPhone 4 costerà 199 dollari nella versione da 16GB e 299 dollari in quella da 32. Bianco o nero. Il 3GS passa ora a 99 dollari, con 8GB di memoria a bordo, il 3G esce di produzione (come previsto). Il 24 giugno saranno i consumatori statunitensi, francesi, tedeschi e giapponesi a potersene dotare: a luglio seguiranno Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Hong Kong, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Singapore, Corea, Spagna, Svizzera e Svezia. Poi il resto del mondo, 88 paesi in tutto, entro settembre. Mistero fitto sui prezzi all’estero, ma c’è da aspettarsi un allineamento con le offerte attuali per 3G/3GS.
Dulcis in fundo, annunciata la videochiamata per iPhone: si chiama FaceTime, non se ne sentiva la mancanza, e funziona (per adesso) solo via WiFi. L’impressione è che non abbia nulla a che vedere con la videochiamata già da tempo in voga soprattutto in Europa (Jobs ha spiegato che per estenderla al 3G occorrerà un po’ di negoziazione con gli operatori): tecnicamente la demo è sembrata molto valida, ma davvero non pareva ci fosse tutto questo bisogno di un’altra tecnologia differente da infilare in questo settore. Per il momento FaceTime funzionerà solo tra due iPhone 4, ma Apple sostiene sia basata su uno standard aperto e pubblico disponibile a tutti: difficile credere che la concorrenza farà a botte per integrarla sulle proprie piattaforme.
Le altre novità. La fotocamera posteriore di iPhone 4 riprende filmati HD (720p), e se si acquista iMovie per iPhone (novità! a 4,99 dollari su App Store) si possono montare i filmini delle vacanze direttamente sul cellulare. iBooks a sua volta riceve un lifting, e ora sarà in grado di leggere anche i PDF e di aggiungere note sui documenti (quest’ultima era effettivamente una mancanza incomprensibile): ci sarà per tutti a partire dal rilascio di iPhone OS 4 – ridenominato per l’occasione iOS 4, con la benedizione di Cisco – con la speranza che la presenza di titoli localizzati si faccia gradualmente più ampia. La schermata Home ora ha uno sfondo intercambiabile, e le cartelle fanno la loro comparsa come promesso e anticipato ad aprile.
iAd, ovvero la piattaforma di advertising di Apple, ha fatto il suo debutto ufficiale (in pratica permette di realizzare pubblicità interattive), ma vedrà la luce definitivamente solo il 1 luglio: l’interesse degli investitori, a detta di Jobs, è già consistente e ci sarebbero buone notizie sul fronte degli introiti. Ma per il momento le cifre meglio lasciarle stare, sono solo previsioni.
Finito. Lo scoop di Gizmodo ha tolto un po’ di mordente all’evento di Apple che apriva il WWDC 2010, ma il keynote sarà ricordato senz’altro per questo:
Uno dei rari casi in cui Steve Jobs abbia avuto un problema tecnico durante una presentazione: inconveniente che ha impedito, di fatto, di mostrare le eventuali doti velocistiche del nuovo nato. Secondo quanto dichiarato dall’iCEO sul palco, il problema sarebbe stato legato alla presenza in sala di troppi computer, cellulari e dispositivi di collegamento wireless attivi contemporaneamente: a nulla pare sia servito l’invito a spegnere tutto, visto che qua e là nel corso della cerimonia presentazione qualche altra sbavatura è affiorata.
PS: Niente Magic Trackpad, niente iTunes.com (ovvero la reincarnazione di Lala), niente Apple TV e Mac Mini. Però Safari 5 c’era, con tanto di estensioni, anche se è stato rilasciato stranamente dopo qualche ora.