iPhone 6 prende a fuoco in volo su un aereo di linea Alaska Air proveniente da Washington e diretto alle Hawaii. Colpa dell’inosservanza delle direttive che gli assistenti di volo sono soliti dispensare ai passeggeri prima del decollo, a detta dell’ex pilota nonché esperto del settore John Nance, sentito <<a caldo>> a seguito del l’increscioso incidente. Lo smartphone Apple di generazione precedente sembrerebbe non presentare difetti o storture intrinseche, giacché ad innescare l’incendio sarebbe stato infatti il mancato settaggio della modalità aereo, operazione necessaria e caldeggiata a più riprese durante le operazioni di volo: la ratio è quella di evitare che il dispositivo di turno cerchi costantemente il segnale, fattore quest’ultimo che può far surriscaldare la batteria fino a far esplodere lo smartphone.
La vittima dell’accaduto, Anna Crain, racconta di aver guardato un film quando ad un tratto si accorse che il suo iPhone 6 iniziava a prendere fuoco. Lo smartphone Apple venne quindi gettato sotto il sedile di un altro passeggero, causando un’ulteriore crescita delle fiamme. L’incendio venne poi domato a seguito dell’intervento degli assistenti di volo, rapidi ed addestrati nel far rientrare una situazione pericolosa ed incresciosa per i 162 passeggeri a bordo.
Non è la prima volta tuttavia che assistiamo a casi di esplosione dei vari dispositivi mobile, reiteratisi in questi anni a cadenza alternata. Tra le ultime vicende può farsi riferimento, ad esempio, a quella che ha coinvolto lo scorso agosto un iPhone 5, oppure a diversi Samsung Galaxy e iPhone 6 Plus andati in fiamme senza conseguenze alcune nei riguardi dei passeggeri. Nel caso in questione e risalente a giovedì scorso, né la FCC (l’ente governativo statunitense), né la Apple hanno ricevuto richieste di commento della notizia di cui trattasi.