iPhone X e privacy: Apple modifica la policy delle app Face ID

La mappatura facciale, ottenuta con la tecnologia TrueDepth dell’iPhone X, viene memorizzata in modo sicuro sul dispositivo e non viene inviata a nessun server, proprio come le letture delle impronte digitali Touch ID.

Ad ogni modo potrebbe esserci un problema: gli sviluppatori di terze parti avrebbero accesso a quantità preoccupanti dei dati visivi, completi di espressioni dello stato d’ animo, e altri elementi potenzialmente letali dal punto di vista della privacy che potrebbero essere utilizzati per scopi di marketing, o qualcosa di più nefasto.

Un ricercatore ha già creato un’applicazione che mostra esattamente quanti dati facciali Apple sta mettendo a disposizione degli sviluppatori, e si è rivelato sufficiente per consentire loro di realizzare un modello per una stampa 3D dell’ intero viso.

“C’è una rappresentazione del volto e 52 micromovimenti unici nelle palpebre, nella bocca e in altre caratteristiche. Le app possono memorizzare tali dati sul proprio computer”.

Non è certo una cosa piacevole e, quando è stato sollecitato a rispondere, il portavoce di Apple Tom Neumayr ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Prendiamo molto sul serio la privacy e la sicurezza. Questo impegno si riflette nelle forti protezioni che abbiamo creato intorno ai dati Face ID proteggendoli con il modulo Secure Enclave di iPhone X – così come in molte altre protezioni tecniche che abbiamo integrato in iOS. È necessario che gli sviluppatori chiedano il permesso di un utente prima di accedere alla fotocamera e che le app spieghino come e dove verranno utilizzati questi dati”.

Inoltre, per evitare potenziali disastri, sembra che Apple abbia modificato le linee guida per lo sviluppo dell’app Face ID. Ecco cos’ha dichiarato una fonte citata dalla redazione di PhoneArena:

“Apple ha apportato almeno una modifica, richiedendo retroattivamente un’applicazione che attinge ai dati personali per pubblicare una politica sulla privacy”.

Bisogna solo attendere ulteriori riscontri per vedere se sarà sufficiente a proteggere i dati degli utenti.

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