La Germania attacca Google chiedendo di rendere pubblico il suo algoritmo di ricerca e lo fa direttamente, attraverso un intervista rilasciata al Financial Times dal Ministro della Giustizia Tedesco, Heiko Maas, che accusa Google di abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online.
L’attacco da parte di Maas, arriva ad una settimana esatta dal rifiuto da parte delle autorità Europee all’ennesima richiesta di compromesso proposta da Google per sanare il sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online. Durante l’intervista Heiko Maas ha dichiarato “In fondo tutto dipende da quanto è trasparente l’algoritmo che Google utilizza per il suo motore di ricerca, un tema da affrontare quando un motore di ricerca ha un peso così rilevante per lo sviluppo economico.”
Ovviamente Google ha immediatamente respinto la richiesta del Ministro Tedesco, non essendo minimamente intenzionata a svelare il proprio algoritmo di ricerca, definito dagli esperti “la ricetta segreta della salsa perfetta” e che le consente di dominare incontrastata il settore dei motori di ricerca online. Google sentitasi pesantemente attaccata ha risposto alla richiesta dichiarando che “rivelare il proprio algoritmo di ricerca esporrebbe i naviganti in rete a ogni tipo di spam e regalerebbe illegittimamente i propri segreti aziendali ai concorrenti”
La Germania è da tempo in battaglia con Google e sicuramente il paese Europeo più attento ad ogni singola mossa della società Americana, tanto da dichiarare, sempre per voce del Ministro Maas:
“Non abbiamo paura di Google, ma come Stato abbiamo delle responsabilità. Google detiene il 95% delle quote di mercato relative ai motori di ricerca, dominando nettamente il settore in tutto il mondo ed in grado quindi di promuovere i propri interessi. Questo non è accettabile. Dobbiamo trovare una soluzione al problema”.
Sempre la Germania, dopo i vari scandali Datagate-NSA e le rivelazioni di Snowden ha lanciato la proposta di introdurre uno standard unico per la protezione dei dati all’interno dell’Unione Europea, in modo da costringere in futuro Google a rispettare queste leggi per continuare ad operare nel vecchio continente.
In merito alla richiesta della Germania, si è espresso anche il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, dettosi favorevole ed annunciando una legge Europea per la protezione dei dati entro la metà del prossimo anno.