La realtà aumentata accende mestamente la sfida tra Google e Facebook, con il primo in predicato di lanciar presto un nuovo dispositivo per smartphone. A riportare la notizia è il Financial Times, secondo il quale l’intelligenza artificiale sarà rinvigorita, entro lo spirare del 2016, dalla seconda generazione del progetto Google Cardboard, inaugurato dal gigante di Mountain View due anni or sono e rimpiazzato dalle ben più rifinite proposte di Samsung e Facebook. La strategia della compagnia americana si iscriverebbe tuttavia in un contesto ad ampio raggio, giacché di concerto al dispositivo potrebbe esser integrata una tecnologia ad-hoc dentro il sistema operativo Android.
Il salto generazionale del cartone della realtà aumentata a firma Google – che frattanto ha superato la fisiologica soglia delle cinque milioni di unità smerciate – sarà comunque marcato. Il nuovo visore, secondo quanto snocciolato dalla fonte in discorso, verrà infatti impreziosito da materiali più pregiati (plastica rigida) oltre che da lenti di prim’ordine, al fine di migliorare l’esperienza utente generale. Il <<cuore>> del dispositivo sarà ancora lo smartphone, in ossequio al lavoro occorso sull’attuale Cardboard e, per converso, dal Gear VR di Samsung: nella scocca non vi sarà infatti alcuna componentistica hardware, bensì una scanalatura capace di ospitare, di volta in volta, il cellulare di turno: Android dapprincipio, ma anche iPhone, visto che Google ha di recente abilitato l’utilizzo di Cardboard sugli attuali smartphone di Apple.
Il gigante di Mountain View spera comunque di migliorare l’esperienza della realtà aumentata attraverso taluni accorgimenti software, ed a tale stregua potrebbe convogliare dentro il <<robottino verde>> una piattaforma ad-hoc in grado di lenire gli attuali limiti dei dispositivi dedicati al’intelligenza artificiale, strutturati secondo una ben più semplice e modesta applicazione. Un problema comune è infatti il senso di nausea e di vertigini registrato dagli utenti che utilizzano il visore, una stortura verosimilmente causata dalla latenza delle immagini virtuali.
Google ha rifiutato di commentare l’indiscrezione odierna pubblicata attraverso le pagine del Financial Times, ma la categoria in questione sembra comunque esser al centro dei piani del colosso americano. Basti por mente considerare le parole spese soltanto qualche giorno addietro dal CEO Sundar Pichai, che ha rivelato come il primo Cardboard sia soltanto il primo passo compiuto da Google nel particolare settore della realtà aumentata. <<Vedrete molto di più da noi e dai nostri patner del 2016>>, la promessa del numero uno di Mountain View. La sfida a suon di VR è dunque solo all’inizio ed è pronta ad alimentarsi entro un paio di mesi.