È da poche ore ufficiale la notizia relativa alla multa WhatsApp di ben 50 mila euro applicata dall’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato il noto servizio di messaggistica istantanea per non aver rispettato delle norme particolarmente importanti nel nostro Paese.
Per l’esattezza, la multa WhatsApp è stata applicata in quanto la società in difetto ha violato gli obblighi formativi da rispettare nei confronti dei consumatori. La comunicazione da parte delle autorità alla società del gruppo Facebook, era già stata inviata nel maggio del 2017, probabilmente senza alcun riscontro. Gli obblighi formativi a cui si fa riferimento prevedono l’inserimento di clausole all’interno del sito ufficiale e di una comunicazione delle stesse da inviare tramite notifica attraverso la nota applicazione, per renderle visibili agli utenti.
Di queste clausole vessatorie fanno parte la facoltà di applicare modifiche unilaterali al contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente a vantaggio del professionista, esclusioni e limitazioni di responsabilità, interruzioni ingiustificate del servizio e scelta del foro competente sulle controversie.
La multa sanzionata a WhatsApp risale al massimo edittale che è possibile applicare per legge, una cifra sicuramente irrilevante per la società del servizio di messaggistica più utilizzato al mondo annoverato tra le fila delle numerose applicazioni “targate” Mark Zuckerberg, ma che essa dovrà pagare ugualmente nonché correggere quanto prima per integrare la parte normativa mancante.