Dopo un proliferare a ritmo calzante di notizie e indiscrezioni, LG ha finalmente ufficializzato ieri a New York il suo primo smartphone Android top di gamma del 2018. Si tratta di LG G7 ThinQ e l’appellativo commerciale fa subito da rimando alle nuove strategie messe in atto dal produttore sudcoreano ad incominciare dallo scorso Mobile World Congress di Barcellona. L’Intelligenza Artificiale (espressamente richiamata tramite il suffisso ThinQ, lo stesso coniato da LG con il recente V30S) diventa infatti parte preponderante dello smartphone, impreziosito pur tuttavia da alcune aggiunte e peculiarità che strizzano l’occhio al campo multimediale. Il successore di LG G6 compie insomma un salto generazionale in avanti, guadagnando un display ancora più ampio – ma senza pregiudicare la maneggevolezza e l’utilizzo ad un mano (dimensioni di 153,2 x 71,9 x 7,9 mm con peso contenuto di 162 grammi) – un pannello qualitativamente migliore (al quale fa però seguito l’aggiunta del notch sul frontale, apprezzato e criticato dalla gran massa di utenti) e una scheda tecnica senza sbavature, con in testa l’elemento cardine del processore Snapdragon 845 di Qualcomm (lo scorso anno, LG preferì ripiegare, in luogo del più recente Snapdragon 835, sul chipset di punta del 2016).
LG G7 ThinQ è uno smartphone elegante e può fregiarsi di un aspetto estetico curato in ogni dettaglio. La parte posteriore e lo schermo sono ricoperti in vetro (Corning Gorilla Glass 5), mentre la restante parte della scocca è realizzata interamente in alluminio lucidato. E’ più stretto e lungo del modello di generazione precedente e la risposta può esser subito data facendo leva sul display, quest’anno con l’inedito rapporto di formato in 19,5: 9 (in precedenza 18: 9, come d’altronde sull’ancora attuale LG V30). Non entriamo nel merito circa la convenienza di aver introdotto il notch, ma vale la pena piuttosto porre l’accento su due peculiarità intrinseche dello smartphone: la certificazione IP68 (resistenza all’acqua e polvere) e certificazione militare (acclarata a seguito del superamento di ben 14 test MIL-STD 810G), che dovrebbe garantire ottimi riscontri in termini di resistenza e durata nel tempo.
Ritorniamo a parlare del display, senz’altro migliorato rispetto a LG G6 sia in termini di dimensione che, soprattutto, di qualità. Come ampiamente snocciolato dal produttore sudcoreano in sede di presentazione ufficiale, lo schermo del nuovo LG G7 ThinQ (ribattezzato sotto l’appellativo di “FullVision” e insignito da una ampiezza di 6.1 pollici e risoluzione QHD+) porta con sé alcune caratteristiche di rilievo. Benché ancora avvinto secondo i dettami della tradizionale tecnologia LCD (come sul modello precedente ma a differenza invece di LG V30, che ha ripiegato sul più recente OLED), il pannello è infatti in grado di raggiungere un livello di luminosità record di ben 1.000 nits: merito in questo caso della tecnologia che LG ha definito come “Super Bright“, opportunamente accompagnata da svariati accorgimenti software che permetteranno all’utente di settare, tramite apposito menu nelle impostazioni, un display conforme ai propri gusti ed esigenze. Si potrà, nello specifico, far fronte su sei differenti modalità di visualizzazione (Auto, Eco, Cinema, Sport, Game ed Expert), regolare la temperatura colore e i singoli livelli RGB. I meno esperti potranno comunque ripiegare sull’opzione Auto, impostata di default dal produttore: il software analizzerà automaticamente il contenuto (sia esso foto, video oppure un sito durante la navigazione Internet) e su questa base andrà ad ottimizzare i vari parametri, al fine di garantire una resa migliore e un buon connubio in termini di risparmio energetico. Il nuovo display sarà comunque in linea generale più efficiente (il 30% in più di LG G6) e sfrutterà tutta la propria “brillantezza” specie dinanzi a contesti di forte luce ambientale, come ad esempio nel caso di utilizzazione dello smartphone sotto la luce diretta del sole.
Chiudiamo ancora col notch. LG precisa che una tale implementazione non toglierà alcuno spazio ai contenuti e, soprattutto, potrà esser liberamente disattivata tramite apposita voce nel menu impostazioni: in quest’ultimo caso, il software aggiungerà un livello di nero così da uniformare la porzione superiore del display e render più omogenea l’area adibita alla visualizzazione dei contenuti.
I miglioramenti al display si riverberano nel comparto multimediale. Iniziamo dall’audio che, a conti fatti, rappresenta forse l’aspetto maggiormente interessante delle implementazioni apportate dalla società coreana. LG conferma il proprio impegno nell’offrire, in un unico terminale, la migliore esperienza sonora possibile, condensando componentistiche hardware ad accorgimenti software. Il nuovo LG G7 ThinQ parte insomma da quanto occorso sull’attuale V30 (e V30S ThinQ), dal quale va pur tuttavia a differenziarsi per la presenza del cosiddetto “Boombox Speaker“: si tratta di un inedito altoparlante che trasforma in una sorta di cassa di risonanza tutto lo spazio disponibile all’interno della scocca. Una soluzione indubbiamente particolare ma che permetterà, come risultato finale, di migliorare i bassi (addirittura raddoppiati, secondo LG, rispetto al modello precedente, specie quando si poggia lo smartphone su di un piano) e aumentare il volume del sonoro (che il produttore paragona addirittura a quello di uno speaker portatile). Lo smartphone conferma inoltre l’ormai “solito” Quad DAC Hi-Fi degli ultimi top di gamma di LG, ma soprattutto può fregiarsi del supporto DTS:X: sarà possibile sfruttare un suono 3D virtuale e audio 7.1 tramite cuffie.
Meno rivoluzionaria ma comunque ulteriormente perfezionata è invece la fotocamera. LG G7 ThinQ parte da un doppio modulo orientato verticalmente composto da 16 megapixel per ciascun sensore (apertura focale rispettivamente da 1.6 e 1.9), di cui uno super grandangolare (in buona sostanza, ha un angolo più stretto rispetto a quello del V30, ossia 107 contro 120 gradi, ma produce al tempo stesso anche una minore distorsione). Le componentistiche hardware sono insomma tradizionali, ma LG è pronta a metter sul piatto tutti i benefici del concetto cardine Intelligenza Artificiale (da qui il nome ThinQ) già introdotti su V30S. La nuova app fotocamera può infatti fregiarsi di una modalità AI CAM in grado di riconoscere scene e oggetti (19 modalità di scatto in totale). Gli algoritmi di LG possono distinguere tra più di 1000 oggetti e mirano a modificare le impostazioni al fine di ottenere i migliori risultati in virtù della tecnologia Super Bright Camera, che permette di ottenere immagini sino a quattro volte più luminose. Ad esempio, fotografare i fiori porta un aumento della saturazione, scattare una foto di un documento migliora invece la nitidezza e il contrasto per una migliore leggibilità e, se il software rileva un gruppo di persone, potrà passare al volo alla videocamera grandangolare (cosiddetta modalità Ritratto). Tra le aggiunte software segnaliamo il supporto alle Live Photo e agli Stickers. La fotocamera frontale, criticata e non troppo convincente sul vecchio LG G6, è adesso da 8 megapixel.
LG G7 ThinQ può fregiarsi di un’altra peculiarità assoluta: è il primo smartphone ad avere un tasto dedicato all’attivazione di Google Assistant e Google Lens. Una implementazione che rafforza, una volta in più, il legame tra Google e LG e che permetterà all’utente di richiamare agevolmente l’assistente vocale di Mountain View e la piattaforma di riconoscimento degli oggetti, con contestuale ricezione di informazioni inerenti a luoghi, piante, animali e libri là dove inquadrati dalla fotocamera. L’hardware è accoppiato al software e, nel caso di specie, segnaliamo tre diverse modalità di funzionamento del pulsante: un primo tocco farà infatti avviare Google Assistant; un doppio tocco permetterà invece di far avviare Google Lens, mentre una pressione prolungata del tasto darà modo di avviare la registrazione del comando vocale per Google Assistant: in quest’ultimo caso, il produttore coreano ha pensato bene di adottare degli accorgimenti in grado di isolare la voce dell’utente dai rumori di fondo e garantire un riconoscimento vocale a lungo raggio (fino a cinque metri di distanza).
Chiudiamo infine con la scheda tecnica. LG G7 ThinQ è alimentato dalla nuova piattaforma Qualcomm Snapdragon 845, accoppiata per l’occasione da 4 gigabyte di memoria RAM, 64 gigabyte di spazio di archiviazione interno di tipo UFS 2.1 e supporto alla microSD fino a 2TB, batteria da 3.000mAh (conforme alla tecnologia Qualcomm QuickCharge 4.0 sebbene il caricatore incluso in confezione arrivi fino al QuickCharge 3.0), ricarica wireless Qi, Bluetooth 5.0, WiFi AC, NFC, USB Type-C 2.0 (compatibile con lo standard 3.1). Da un punto di vista software spicca invece la presenza di Android 8.0 Oreo con Project Treble attivo di default.
LG G7 ThinQ sarà commercializzato in Europa tra la fine di maggio e l’inizio di giugno ad un prezzo di listino di 849,99 euro. Due le opzioni di colore: Aurora Black e Moroccan Bluet.
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