Google anticipa LG ed annuncia – seppur indirettamente – il nuovo LG V20. Per inciso il primo smartphone non Nexus ad esser equipaggiato di default dal nuovissimo Android Nougat 7.0. Una sottolineatura quest’ultima di non poco conto, che conferma i buoni rapporti tra le due aziende, impegnate attivamente fino all’anno scorso alla realizzazione degli smartphone Nexus. LG è infatti tra i produttori maggiormente investiti da Google per la messa in commercio dei dispositivi con a bordo Android stock (Nexus 4 l’apripista, per poi passare l’apprezzatissimo Nexus 5 2013 ed al revival di nuovo conio Nexus 5X) e quest’anno, benché espunta dal lotto in favore di HTC, può comunque vantare un non trascurabile primato: esser il primo brand ad equipaggiare sul proprio smartphone l’ultima major release Android Nougat 7.0.
Di LG V20 si sa già molto, in ossequio ad indiscrezioni suffragate da immagini leaked che mostrano una certa affinità con l’attuale top di gamma LG G5. Google ne sottolinea chiaramente la peculiarità distintiva da un punto di vista software – la presenza di Nougat, per inciso – mentre non vi sono informazioni di tipo hardware degne di carattere ufficioso od ufficiale. Quel che si sa è che LG V20 sarà animato dal processore Snapdragon 820, affiancato per l’occasione da 4 gigabyte di memoria RAM, connettore di ultima generazione USB Type-C e doppia fotocamera principale al posteriore.
Tra le caratteristiche distintive spiccherà ad ogni modo la presenza del secondo display – come sul precedente V10 – la modularità avvinta con i LG Friends (tipica di G5) ed una certosina attenzione al reparto audio, come confermato dalla stessa LG in un teaser delle ultime ore. LG V20 sarà presentato ufficialmente il prossimo 6 settembre a New York e dovrebbe debuttare sul mercato già durante il prossimo mese ad un prezzo di listino che, indiscrezioni dei giorni scorsi, ritengono esser fissato attorno ai 649 dollari. Un quadro insomma da completare, ma nel quale campeggia una ufficialità: LG V20 è il primo smartphone con Android Nougat. E non è poco.
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