Nasce da AlmavivA, leader italiano nell’Information Technology con sede a Roma, “Giotto“, la nuova piattaforma di integrazione delle diverse tecnologie che si occupano di connettere in rete e tra di loro i sempre più numerosi oggetti, servizi e anche individui che insieme costituiscono l’Internet delle Cose (IoT), cioè una sorta di mercato in cui essi comunicano dati su se stessi e accedono alle informazioni apportate da altri. Tali entità , definite per questo motivo ‘intelligenti’ e rappresentate dai più disparati elementi del nostro quotidiano – stazioni, città , automobili e accessori di vario tipo – vengono normalmente gestite da tablet o smartphone e la tecnologia alla loro base ha lo scopo di migliorare la vita delle persone nei suoi molteplici aspetti (casa, lavoro, città ).
Giotto è dunque, sostanzialmente, una piattaforma Cloud universale creata per dar vita a nuovi progetti e servizi nell’ambito dell’IoT. Esso si integra con diversi protocolli ed offre il vantaggio sia di rispondere ad esigenze commerciali – fornendo servizi di data analysis – sia di accogliere proposte da parte di imprese appena costituite che candidino nuovi talenti e nuove idee, senza che l’azienda romana debba sobbarcarsi al dispendio di tempo e risorse che richiederebbe l’apertura di apposite selezioni. Il presidente di AlmavivA Alberto Tripi spiega come Giotto costituisca un “motore facilitante per far partire nuovi progetti, incentivare la ricerca e far decollare nuove start up“. È per questo che la società avrebbe anche avviato accordi con alcune nostre importanti università quali La Sapienza o il Politecnico di Milano, alle quali offrirà gratuitamente la piattaforma.
Una novità importante, quindi, in un momento di così vertiginosa crescita dell’Internet delle Cose, che in base ai dati ufficiali avrebbe compiuto solo negli ultimi cinque anni dei veri e propri passi da gigante.