Il tema della sicurezza è alquanto spinoso e, malgrado i correttivi apportati e gli accorgimenti improntati sulla prevenzione, siamo spesso e volentieri sotto scacco di nuove minacce pronte a metter in crisi i nostri dati personali. L’ultima, in ordine cronologico, è quella contrassegnata dal nome <<Lipizzan>>, nello specifico una nuova famiglia di insidiosi spyware Android a cui Google ha già posto rimedio, scoprendone dapprincipio la natura e gli effetti dannosi e, in via successiva, arginandone la portata ostacolante.
Quasi a mo’ di leitmotiv, Lipizzan non fa altro che riprendere per intero le classiche minacce a cui, purtroppo, abbiamo già fatto la bocca. Il virus è infatti in grado di sorvegliare e catturare messaggi di testo, email, chiamate vocali, foto, dati di posizione e, più in generale, tutto ciò che riguarda la nostra privacy e gli annessi dati sensibili. Non vi sono scostamenti neppure per ciò che concerne il raggio d’azione dello spyware Android, opportunamente descritto dalla stessa Google in un post sul blog e presentato mercoledì scorso all’interno della suggestiva cornice della conferenza di sicurezza Black Hat in <<quel>> di Las Vegas. Lipizzan non fa altro che celarsi all’interno di applicazioni di terze parti apparentemente innocue e, il più delle volte, inerenti la pulizia della memoria o il backup dei dati.
Il malware agisce insomma sotto una duplice fase ed è abbastanza facile che, una volta presente all’interno di applicazioni sul Play Store, possa poi prolungare il proprio modus operandi direttamente sul dispositivo del malcapitato utente, là dove l’applicazione sia stata scaricata. Sì, perché è proprio quest’ultimo frangente che fa innescare appieno la pericolosità di Lipizzan, pronto a conquistare i permessi di root dello smartphone od il tablet e, soprattutto, controllare tutto ciò che la persona stessa compie con il suo terminale mobile.
Secondo quanto riportato dalla sicurezza di Android, Google ha provveduto ad archiviare la minaccia in ossequio al nuovo programma denominato <<Google Play Protect>> lanciato la scorsa settimana e, contestualmente, rimuovere Lipizzan da ogni dispositivo infetto. Il colosso di Mountain View non ha mancato poi di snocciolare alcuni dati al fine di circoscrivere la portata dello spyware, che avrebbe interessato <<solo il 0.000007 per cento di tutti i dispositivi Android>>.
La notizia in questione ci permette, una volta in più, di porre le classiche raccomandazioni onde incappare in incresciose problematiche di questo genere. Su tutti, quelle inerenti il download sicuro delle applicazioni tramite canale ufficiale (il Play Store di Android) .