Partono minacce da parte dell’antitrust dell’Unione Europea (che non ha un bel rapporto con le big della tecnologia) verso Amazon e il Lussemburgo: la multinazionale americana, colosso dell’e-commerce, avrebbe stipulato accordi con lo stato in questione per pagare meno tasse.
Per la precisione, si parla di circa 250 milioni di euro di tasse. L’UE ha quindi invitato il Lussemburgo a farsi “rimborsare” questi soldi da Amazon stessa, e di farlo in fretta. Non è la prima volta che si sentono accordi di questo tipo: le aziende promettono di valorizzare il territorio in cambio di qualche agevolazione fiscale.
Il tutto è stato classificato dalla commissione europea come “illegale” poiché altre aziende operanti nel Lussemburgo non avevano agevolazioni come quelle garantite ad Amazon. Le norme europee sono molto chiare in questo: “Gli Stati Membri non possono offrire benefici fiscali selettivi a gruppi multinazionali che non siano disponibili anche agli altri.”
Amazon sarà quindi presto costretta a pagare tasse per un ammontare pari a ben tre quarti del suo profitto maturato in Lussemburgo, 250 milioni di euro. L’ammonimento più pesante è quello nei confronti dello Stato stesso che, gravemente, ha permesso il verificarsi di questa situazione.