Quando lo scorso dicembre Ubisoft ha annunciato Quartz, una piattaforma NFT che avrebbe consentito ai giocatori di acquistare e vendere beni virtuali unici per denaro reale, ma al contempo la mossa ha sollevato non poche preoccupazioni sull’impatto ambientale di tale iniziativa e sul significato effettivo degli NFT nei videogiochi per i giocatori.
Secondo Ubisoft, ciò significa che una singola transazione su Quartz utilizzerà all’incirca la stessa quantità di energia di un breve flusso video. Nonostante queste rassicurazioni, giocatori e dipendenti hanno continuato a mettere in discussione la spinta NFT dell’azienda, con il video dell’annuncio di Quartz che è stato accolto con antipatia e derisione generale.
Lo scetticismo ambientale a parte, lo stato d’animo generale che circonda gli NFT può apparentemente essere ridotto a una semplice domanda: qual è il punto? Parlando con Kotaku l’anno scorso, un dipendente Ubisoft ha descritto gli NFT come “un altro modo per mungere denaro” piuttosto che un mezzo per creare un’esperienza divertente e coinvolgente.
I giocatori, nel frattempo, sono stati apparentemente lenti ad adottare Quartz, con la piattaforma che avrebbe lottato per generare interesse (e vendite) al momento del lancio.
Nonostante queste battute d’arresto, Ubisoft continua a spingere l’acceleratore promuovendo questo mercato, e ora un dirigente ha affermato che l’azienda sta affrontando solo una battaglia in salita perché i giocatori semplicemente “non capiscono” ciò che la tecnologia può offrirgli.
Parlando con la testata australiana Finder di Quartz, Nicolas Pouard, VP presso lo Strategic Innovations Lab di Ubisoft, ha suggerito che Ubisoft sta inseguendo un quadro più ampio che è oscurato dalle conversazioni sull’ambientalismo e la speculazione finanziaria.
“Penso che i giocatori non capiscano ciò che un mercato secondario digitale può offrire loro. Per ora, a causa dell’attuale situazione e del contesto degli NFT, i giocatori credono davvero che prima stia distruggendo il pianeta e, in secondo luogo, sia solo uno strumento di speculazione“, ha affermato Pouard.
“Ma quello che [in Ubisoft] vediamo per primo è il l’obiettivo finale. E’ consiste nel dare ai giocatori l’opportunità di rivendere i propri oggetti una volta che hanno finito con loro o hanno finito di giocare al gioco stesso. Quindi, è davvero , per loro. È davvero vantaggioso“.
Pouard ha ammesso che la situazione è stata “un po’ frustrante” per Ubisoft, ma ha affermato che la società ritiene che Quartz sia un passo nella giusta direzione per gli NFT e il suo business in generale. Curiosamente, il vicepresidente ha aggiunto che Ubisoft ha preso in considerazione l’idea di lanciare Quartz senza menzionare gli NFT (la piattaforma stessa li chiama “Digits”), ma ha ritenuto che i giocatori avrebbero rapidamente superato lo stratagemma.
E voi che ne pensate? Siete scettici oppure d’accordo sull’implementazione degli NFT nel mondo digitale?