Un team di ricercatori della Washington University di Seattle hanno messo a punto un programma in grado di comporre o migliorare l’esecuzione delle opere di musica classica tramite l’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Il software si chiama MusicNet ed è in grado di appropriarsi delle opere dei più grandi compositori, del calibro di Mozart, Bach, Beethoven ecc. e comporre brani inediti o addirittura completare spartiti incompiuti, come l’Arte della fuga di Bach, rimasta incompleta a causa della morte del compositore avvenuta nel 1750.
I risultati della ricerca, pubblicati su arXiv, hanno dimostrato che non solo MusicNet comprende la struttura di base della musica, ma può addirittura anticipare le note di una registrazione. Il software ha raccolto i dati di 330 composizioni di musica classica, verificati da musicisti qualificati ed indicano il tipo di strumento, i tempi di ogni nota e la posizione della nota all’interno della struttura metrica della composizione.
Sham Kakade, professore di informatica, ingegneria e statistica all’Università di Washington, ha affermato che il team di ricercatori è interessato “a capire ciò che rende la musica attraente, come capire meglio una composizione o l’essenza di ciò che rende il suono di Bach riconoscibile. MusicNet può anche essere d’aiuto nel tradurre una performance dal vivo in una partitura scritta”.
Secondo gli scienziati, MusicNet è in grado di capire i gusti dell’utente e suggerire i brani, un po’ come già succede con gli algoritmi di Spotify.
Di seguito una dimostrazione video della nuova tecnologia