NASA, Nokia e la connettività 4G LTE sulla Luna!

Sulla scia del nostro recente articolo sulle varie tipologie di connettività, ritorniamo sull’argomento con delle novità molto interessanti comunicate proprio in questi giorni. Al centro della vicenda troviamo NASA e Nokia, due organizzazioni fondamentali nei rispettivi ambiti d’appartenenza. Una collaborazione del tutto inaspettata, ma che sicuramente apporterà un cambiamento radicale al modo di vedere la connessione e lo spazio. In che modo? Spieghiamo nel dettaglio le novità.

Le compagnie telefoniche hanno costruito antenne e ripetitori wireless in giro per il pianeta per almeno gli ultimi cinquant’anni, ma nonostante ciò non è difficile trovare ancora punti morti e sprovvisti di copertura di rete. Sembra assurdo, ma nel 2020 ci sono ancora persone che vivono in luoghi in cui non è possibile neanche scovare una tacca di linea. Ma ben presto le cose cambieranno, e non parliamo della copertura terrestre, bensì di quella… extraterrestre.

La superficie lunare, in tempi ancora sconosciuti, avrà una copertura di rete migliore di quella del nostro soggiorno. La NASA ha versato circa 14 milioni di dollari per sviluppare una rete 4G LTE per gli astronauti.

La sovvenzione è parte dell’iniziativa NASA “Tipping Point” quale obiettivo è quello di sviluppare nuove tecnologie che possano supportare, in qualche modo, l’esplorazione dello spazio.

L’ultima iterazione del programma ha un valore totale di 370 milioni di dollari. In aggiunta ai piani LTE di Nokia, la NASA ha scelto di finanziare la ricerca sul trasferimento del carburante criogenico allo SpaceX, l’estrazione di ossigeno lunare al Sierra Nevada Corporation, e molto altro ancora. Un programma ghiotto e sicuramente innovativo.

La NASA sta anche pianificando di continuare l’ormai imminente programma Artemis, che vedrà la prima donna a mettere piede sul suolo lunare. I sistemi di comunicazione attualmente in atto si basano sui segnali via radio. Una vera rete capillare sulla luna provvederebbe una molto più affidabile comunicazione su un’area più massiccia. Potrebbe addirittura essere più efficiente del servizio LTE in funzione sulla Terra perché non ci sarebbero ostacoli (o aria) a degradarne il segnale, ostacolarlo o bloccarlo.

 

 

I Bell Labs di Nokia dicono che progetteranno il network in modo tale che quest’ultimo possa essere tranquillamente aggiornabile ad una rete 5G nell’imminente futuro. La compagnia non ha menzionato niente circa le frequenze, né si è sbilanciata, ma non ci saranno molte interferenze o problemi apparenti sotto questo punto di vista. Molti dei problemi sulla copertura e sull’affidabilità presenti sulla Terra sono dovuti infatti a reti wireless ostruite ed affollate. Sulla luna, la NASA avrà tutto lo spazio necessario ad attuare misure straordinarie. Questo potrebbe apportare, come già detto, anche un accesso semplificato e migliore al 5G. Questi segnali sono estremamente veloci ma poco considerati sulla terra perché sono soggetti ad una veloce degradazione e non possono attraversare nemmeno le pareti: per fortuna, sulla luna, non ce ne sono poi chissà quante…

 

Dunque, la domanda sorge spontanea: perché non usare semplicemente la tecnologia già presente da eoni sulla terra e semplicemente spostarla sulla luna? La risposta è semplice: non possiamo farlo, perché c’è un tipo di ambiente molto più duro e sicuramente più difficoltoso rispetto quello a cui siamo abituati. Pur non essendoci affollamento vi è comunque un tipo di atmosfera differente dalla nostra e questo apporta numerosi cambiamenti, ricerche ed esperimenti che la NASA dovrà attualizzare per portare a termine il suo obiettivo.

Ricordiamo che sulla luna non vi è atmosfera, e le temperature vanno dai 250 ai -208 gradi Fahrenheit. I livelli di radiazione sono anch’essi sicuramente da non trascurare, e letteralmente potrebbero friggere e manomettere facilmente i componenti a noi familiari che non sono abbastanza temprati contro queste condizioni così estreme. A tal proposito Nokia spera di sviluppare un hardware che possa resistere a tutto ciò, tuttavia nell’ottica del risparmio di spazio, in modo da oberare il meno possibile le navicelle cargo. Ma come è già possibile vedere dalla terra, i satelliti di cui si parla non sono assolutamente portatili, e perfino cento grammi in più contano nell’ottica in cui bisogna considerare non solo lo spazio ma anche il peso, il materiale, l’impatto sul suolo lunare che ricordiamo essere profondamente diverso da quello terrestre.

Il quantitativo iniziale di 14 milioni di dollari non consentirà chiaramente di guardare Netflix sulla luna, ma almeno fungerà da lasciapassare alle aziende coinvolte in modo tale da dimostrare quanto lontano può arrivare, nel 2020, la tecnologia.

 

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