Neuralink, il nuovo obiettivo di Elon Musk: collegare il cervello al computer

Altro che Rete 5G e sofisticati sistemi di connessione ultra veloce. Il futuro è nel nostro cervello, letteralmente parlando. Lo prevedeva Licklider nella famosa opera “Man-Computer Symbiosis“, del lontano 1960: “La speranza è che, tra non molti anni, il cervello umano e le macchine di calcolo, vengano saldamente accoppiate, e il risultato di questa partnership penserà come un cervello umano pur elaborando i dati come un computer”.

Lo ha ribadito Elon Musk lo scorso mese, in occasione del World Government Summit di Dubai: “Penso che con il tempo, probabilmente già nel giro dei prossimi anni ci sarà una fusione più stretta tra intelligenza biologica ed intelligenza artificiale. E questo riguarderà per lo più la larghezza di banda, ovvero la velocità della connessione tra il cervello e la versione digitale di noi stessi: le macchine comunicano alla velocità di mille miliardi di bit al secondo, mentre l’uomo, il cui mezzo di comunicazione adesso è digitare sulla tastiera di uno smartphone, va a circa 10 bit al secondo. La mente umana ha bisogno di una marcia in più, e dovrà allearsi con l’intelligenza artificiale”.

A onor del vero, è dal 2014 che Musk, Bill Gates, Stephen Hawking ed altri geni dei nostri giorni parlano e si concentrano soprattutto dei rischi insiti in un progresso incontrollato dell’intelligenza artificiale ipotizzando nuove rivoluzionarie tecnologie. Tuttavia, quando ad accennare e sottolineare un concetto così futuristico è il futuro in persona come il CEO di Tesla e Space X è facile immaginare che dietro a tali affermazioni non ci siano semplici parole.

Stiamo parlando di un magnate che produce auto completamente elettriche, realizza missili che ritornano integri, che ha intenzione di colonizzare Marte e che ha in serbo altri incredibili progetti, come si fa a non dar peso alle sue affermazioni? Sembra infatti che il genio sudafricano, magari ispirato ai film Marvel di Iron Man, abbia lanciato una nuova compagnia, chiamata Neuralink.

L’azienda è stata registrata in California soltanto otto mesi fa come “società di ricerca medica” assumento esperti di elettrodi e scienziati del controllo mentale dei movimenti. Ad ogni modo Musk non rilasciato alcun annuncio ufficiale e non ha nemmeno confermato che Neuralink sia sua. Tuttavia uno dei fondatori della compagnia, Max Hodak, ha affermato al Wall Street Journal che il magnate è con loro.

In effetti, oltre al discorso dello scorso mese, il CEO è solito parlare dei progressi nel campo dei lacci neurali, senza dimenticare che lo scorso gennaio ha anticipato l’arrivo di un annuncio imminente.

Neuralink sarebbe dedicata proprio allo studio e allo sviluppo dei cosiddetti neural laces, ovvero dei “lacci neurali”: vere e proprie connessioni tra computer e cervello, caratterizzate da microscopici lacci che possono essere iniettati nella corteccia cerebrale con una siringa e che una volta inseriti si aprono in un ventaglio di filamenti provvisti di nanosensori.

Ovviamente la strada da percorrere per arrivare laddove nessuno è mai arrivato è ancora molto lunga e difficoltosa. I primi esperimenti riguardanti l’integrazione uomo-computer attraverso il pensiero  sono cominciati un paio di anni fa, ma con scarsi risultati: al momento l’unica connessione “soddisfacente” è quella delle onde elettriche emesse dal cervello.

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