Mancano pochi giorni all’arrivo della Nintendo Classic Mini NES nei negozi, ma chi l’ha già ricevuto ha smontato la retro console per vedere come è fatta sotto la scocca di plastica che riproduce in miniatura il Nintendo Entertainment System. E i risultati sono incredibili: andiamo a scoprirli.
Nintendo Classic Mini NES è equipaggiato da un SoC AllWinner R16, in grado di emulare i giochi per NES e trasmetterli a 1080p. Il chip è stato personalizzato secondo le richieste di Nintendo e monta una scheda video dual-core Mali-400, prodotta a 28nm nella variante alla frequenza di 500Mhz, in grado di produrre 55 milioni di triangoli al secondo. C’è spazio anche per una CPU quad-core ARM Cortex-A7 che funziona alla frequenza di 1.2 GHz, sono presenti 256MB di RAM DDR3 e 512MB di memoria flash.
Le specifiche sono quelle di uno smartphone di fascia bassa. Tuttavia sulla carta chi ha condotto l’analisi ritiene che Nintendo Classic Mini NES sia più potente della Nintendo Wii e anche del recente console portatile New Nintendo 3DS. La potenza della sola CPU schiaccerebbe quindi quella di Nintendo Wii, che è costituita da una CPU IBM Broadway, chiaramente basato su un’architettura PowerPC differente, ma con una frequenza di 729 MHz. Stesso discorso vale per Nintendo 3DS, battuto nella frequenza di calcolo della CPU, che possiede la stessa architettura ARM del Mini NES ma con una frequenza di 268 MHz. Anche il comparto grafico del 3DS rimedia una figuraccia con una capacità che vede gestire appena 15,3 milioni di poligoni/sec contro i 55 milioni del remake del NES.
Infine la scheda madre è priva di innesti USB e non c’è nessuna traccia di Wi-Fi, come Nintendo aveva confermato, quindi la speranza di poter integrare ulteriori titoli a quelli presenti e preinstallati nella console e quella del multiplayer online, è del tutto svanita.