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Nixie primo drone da polso per gli amanti dei selfie vince 500mila dollari

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Nixie primo drone da polso per gli amanti dei selfie vince 500mila dollari

Nixie, piccolo drone che si può indossare come un braccialetto per poi essere liberato in aria e scattare selfie, vince il premio di 500mila dollari messi in palio da Intel.

Avevamo già scritto in passato di Nixie, un piccolo drone quadricottero, indossabile come un braccialetto e lanciabile in volo quando necessario, realizzato per risolvere il cosiddetto problema delle “braccia corte” degli amanti dei selfie, che in tanti casi non ha permesso di inquadrare lo sfondo alle proprie spalle, ma anche per realizzare selfie in luoghi e posizioni, altrimenti impossibili da raggiungere.

Nixie nasce a Stanford

Il progetto dei ricercatori di Stanford, Christoph Kohstall, Michael Niedermayr e  Jelena Jovanovic era già stato premiato con ben 50mila dollari, ottenuti accedendo alla finale del concorso Make It Wearable, ideato da Intel e dedicato proprio al neonato settore dei dispositivi indossabili. Il progetto ha colpito davvero nel segno la giuria, che riunitasi il 3 Novembre scorso, ha premiato Nixie, come vincitore assoluto del concorso, consentendo ai suoi ideatori di incassare il premio finale di ben 500mila dollari.

Sul podio con Nixie, troviamo al secondo posto la speciale protesi Open Bionics, realizzata attraverso una stampante 3D e dai costi estremamente ridotti, rispetto almeno al mercato tradizionale delle protesi artificiali e che si è aggiudicata il premio di ben 200mila dollari.

Sul terzo gradino del podio del concorso Make It Wearable, si è posizionato poi il guanto ProGlove, che si è aggiudicato il premio di 100mila dollari e che consentirà, grazie ad una serie di speciali sensori, di aumentare notevolmente la produttività nelle catene di montaggio e nei magazzini.

Potrete conoscere tutti i dettagli degli otto finalisti del concorso indetto da Intel, collegandovi direttamente alla pagina web di Make It Wearable, dove purtroppo potrete notare l’assenza di progetti italiani, dovuto non alla mancanza di fantasia o capacità dei nostri sviluppatori, ma come ammesso dalla stessa Intel, dalla complessità delle norme italiane sui concorsi e sulle eccessive tasse che il nostro governo prevede sui valori dei premi. 

Purtroppo quindi l’Italia si distingue ancora una volta in senso negativo, dove ormai da troppi anni la politica dice di voler incentivare il lavoro e le idee vincenti dei giovani per poi, sistematicamente, tapparne le ali, mentre all’estero progetti come Nixie, spiccano letteralmente il volo, creando lavoro e dando la reale possibilità ai giovani di credere in loro stessi.

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