Nostalgia anni ’80, la rivincita delle musicassette

Da un po’ di tempo a questa parte si sta registrando una grande nostalgia degli anni passati e dei relativi oggetti che ne hanno rappresentato il periodo, specialmente nel mondo della musica: basti pensare ai vinili e ai juke-box, tutt’ora oggetti di gran valore.

Ma c’è un formato musicale più recente e al contempo obsoleto: le famose musicassette, oggetti simbolo degli anni Ottanta assieme ai walkman di casa Sony. Il formato che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza di attuali trentenni e quarantenni, in quegli anni grandi esperti nell’arrotolare i mitici nastri sfilacciati con l’ausilio di una penna o una matita.

Ad oggi, le musicassette tornano in vita: un report effettuato da Nielsen Music ha reso noto che negli Stati Uniti le vendite dei nastri musicali sono aumentate del 74% nel 2016, pari a 129mila copie vendute. Un risultato veramente notevole, se si  considera che nel 2015 le vendite si erano fermate a 74mila unità.

Inventata da Philips nel 1963, la musicassetta ha conosciuto il suo apice negli anni Ottanta. Tuttavia, già nella seconda metà degli anni Novanta nacquero i primi cd musicali, seguiti velocemente dagli attuali formati digitali, facendo cessare completamente il consumo delle audiocassette.

Di certo la musicassetta è un formato tecnologico considerato ormai morto, tuttavia esistono ancora alcune aziende che le producono, come la National Audio Company, un’impresa di Springfield, nell’Illinois, che produce ancora i cari vecchi nastri musicali: “Il nostro operato si potrebbe descrivere come un modello di stupidità e ostinatezza”, ha commentato Steve Stepp, il presidente dell’azienda. La maggior parte degli ordini arrivano da etichette discografiche.

Il nastro più venduto in questi ultimi anni è stata la colonna sonora del film della Marvel “I Guardiani della Galassia“, in effetti nel lungometraggio c’è un chiaro richiamo a questi oggetti vintage. Sempre secondo lo studio di Nielsen, l’uscita di speciali riedizioni di alcuni dischi storici come Purple Rain di Prince del 1984, e Slim Shady di Eminem del 1999 hanno certamente aiutato la rinascita del formato musicale.

Inoltre, il ritorno delle musicassette negli States sembra sia dovuto ad edizioni speciali di dischi nuovi come Purpose di Justin Bieber, idolo delle teenager, il cui formato audiocassetta è anche dotato di  un codice per il download digitale dell’album, in caso non si disponga di un lettore fisico.

Un altro elemento che ha fatto rinascere i nastri anni ’80 è sicuramente la vendita online e, strano ma vero, l’utilizzo di quest’ultime da parte di alcune carceri americane, dove la vecchia musica ‘lo-fi’ è uno dei pochi formati autorizzati per i detenuti degli States.

In sintesi, i cari vecchi nastri musicali non sono poi così introvabili: dal 2013, difatti è stato istituito il “Cassette Store Day“, pensato proprio dai nostalgici per mantenere in vita il formato.

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