Visto l’ampio divario estetico e prestazionale, in Europa così come del resto negli altri mercati di riferimento, sono in molti a dirsi favorevoli alla non restituzione del Note 7, da molti classificato come phablet top di gamma nonostante il ritiro ufficiale dai mercati di commercializzazione previsti.
Il comportamento degli utenti, quindi, si giustifica con la presenza di un device nel complesso unico, prestante e bello esteticamente. Nessuno lo vuole restituire, nonostante gli indubbi vantaggi derivanti dal reso Note 7, in ultima la concessione gratuita del prossimo Galaxy S8 per alcuni utenti.
A nulla sembrano servite le iniziali contromisure adottate da Samsung Electronics al fine di invogliare e costringere i propri utenti alla sostituzione o al rimborso Note 7. Di fatto, la limitazione imposta alla carica della batteria si affianca necessariamente ad un aspetto ancor più drastico introdotto in Nuova Zelanda e per il quale se ne prevede una capillare diffusione anche qui da noi: il blocco alle comunicazioni mobili di rete. Niente internet, niente chiamate e nessun messaggio, oltre il ban già stabilito per aeroporti e porto in luoghi pubblici sensibili.
Sono in molti ancora a tenersi ben stretto il proprio Galaxy Note 7, nonostante tutto. Sarà questa la mossa giusta per sensibilizzare gli utenti al processo di restituzione? Lo scopriremo presto.