Il 29 Dicembre 2013 è stato il giorno dell’incidente di Michael Schumacher, accaduto come è noto, mentre sciava sulle Alpi francesi. Durante una discesa fuori pista, è caduto ed ha sbattuto violentemente la testa su una roccia, il casco protettivo (che si è rotto) gli ha salvato la vita, ma non ha potuto evitare un grave danno cerebrale dal quale sta ancora cercando di riprendersi.
Dopo tutti questi mesi, un giornalista francese esperto di formula 1, Jean-Louis Moncet, ha rivelato che il danno subito dal campione tedesco potrebbe essere stato causato dal supporto dell’action cam GoPro montato sul casco indossato da Michael Shumacher. Secondo il giornalista:
Il caschetto si è completamente rotto, ed era separato in due parti.
I laboratori dell’ENSA (la Scuola Nazionale di Sci ed Alpinismo francese), hanno analizzato i materiali ed il casco, e sono risultati perfettamente in regola. Il giornalista dunque si domanda:
Come mai il caschetto è esploso nell’impatto ?
E qui entra in gioco la videocamera montata sul casco, che potrebbe aver indebolito la struttura in carbonio. L’indagine è tutt’ora in corso e gli inquirenti ancora non si sono pronunciati sulle possibili cause dell’incidente; appare improbabile che questo giornalista possa aver avuto accesso a documenti ufficiali, molto più probabile che si tratti di indiscrezioni.
Naturalmente dopo questa intervista le azioni della GoPro hanno avuto un crollo nel mercato borsistico di circa il 10%, un danno enorme per la società e queste dichiarazioni aprono nuovi scenari sulla sicurezza, perché nei test di omologazione dei caschi non sono previsti “corpi esterni” (come il supporto di una videocamera). Vogliamo inoltre precisare che non sono stati resi noti né il produttore del casco, né il tipo di supporto impiegato per sostenere l’action-cam. Resta l’incognita che nell’incidente di Schumacher, qualcosa non sia andato per il verso giusto, e che in linea di principio ogni oggetto “sporgente” in caso di impatto non dovrebbe creare nessun tipo di problema.