I pagamenti digitali sono sempre più diffusi in Europa, ma in Italia stentano ancora a decollare. Tanto per cambiare il nostro paese è in ritardo anche da questo punto di vista e solo adesso si sta finalmente muovendo verso la giusta direzione. Lo confermano le iniziative come il cashback di Natale e il Piano Italia Cashless che si pongono l’ambizioso obiettivo di abbattere l’utilizzo del denaro contante in favore delle transazioni digitali, più facili da tracciare e dunque utili anche per combattere una piaga come l’evasione fiscale intercettando le transazioni non dichiarate dagli esercenti. Vediamo cosa sono e come funzionano queste due iniziative.
Come funziona il cashback di Natale e come ottenerlo
Se ne sta parlando tanto in questi giorni anche per via dei malfunzionamenti registrati dal sistema. Il cashback di Natale è una misura che prevede il rimborso del 10% degli acquisti fatti utilizzando una forma di pagamento digitale. L’unico modo per poter usufruire di questa facilitazione è fare acquisti presso gli shop fisici, dato che gli e-commerce non vengono considerati un canale valido. La carta o il metodo di pagamento utilizzato devono essere registrati usando l’app per smartphone IO. A tal proposito, chi desidera approfittare del cashback di Natale ma non ha ancora una carta, può richiedere ad esempio una delle carte di credito online Diners Club, pensate per diverse esigenze e con tanti servizi aggiuntivi inclusi. Per poter ottenere il rimborso di Natale ci sono poi alcuni paletti da rispettare, come un tetto massimo di 15 euro di rimborso per transazione. Inoltre, i rimborsi verranno conteggiati per ogni acquisto fatto secondo quanto appena visto dall’8 dicembre in poi, mentre il rimborso verrà caricato sul conto corrente prescelto entro febbraio del 2021.
Le misure introdotte dal Governo con il piano Cashless
Il Piano Cashless mira a porre rimedio alla situazione attuale, colmando il ritardo che al momento impedisce alla Penisola di allinearsi alla situazione europea in materia di pagamenti digitali. Come anticipato poco sopra, l’obiettivo è porre un freno all’annoso problema dell’evasione fiscale, di cui ormai si discute da diversi anni. È difficile riassumere cosa prevede il piano Cashless, in quanto si tratta di un documento che include svariate misure: si parla sia di incentivi, sia di azioni che mirano a dissuadere gli esercenti dal tentativo di evadere le tasse non registrando e non dichiarando le proprie transazioni. Inoltre, il piano in questione si pone l’ambizioso obiettivo di agire sia in termini qualitativi con misure mirate, sia anche quantitativi grazie a numerose misure in grado di raggiungere una platea molto ampia di esercenti. Fra le misure più importanti vanno citate il credito di imposta sulle commissioni per gli esercenti al 30%, la detrazione IRPEF al 19%, le limitazioni sul contante e il cashback, che partirà in via definitiva dal 1 gennaio.
Le intenzioni sono buone e, anche se per come sono al momento questi piani necessitano di alcune migliorie, la speranza è che spingano il nostro paese ad adottare sempre di più i pagamenti digitali.