Il programma di testing per la beta di Realme UI 2.0 e Android 11 si estende ad altri due smartphone, Realme 7 Pro e 7i.
Attualmente la fase di test è stata lanciata come prerogativa del mercato indiano e coinvolge solo una cerchia ristretta di utenti selezionati.
Nello specifico caso di Realme 7i è sufficiente recarsi nelle impostazioni e selezionare la voce Aggiornamento Software, in modo da provare la versione prova del firmware (Trial Version).
Nel caso di Realme 7 Pro la situazione è più accessibile: il programma è in fase di open beta e permette l’accesso a tutti di scaricare la versione più recente dell’interfaccia personalizzata basata su Android 11.
In questo caso, per procedere al download bisogna recarsi nelle Impostazioni, selezionare Aggiornamenti Software, e cercare poi la voce Early Access. Come sottolinea anche Realme, accettando di scaricare questi firmware ancora in fase di sviluppo, l’utente dovrà tenere in considerazione anche la loro instabilità e con essa eventuali bug nel software.
Ecco in generale le novità che apporta Android 11:
- Nuova sezione Conversazioni nelle notifiche
- Notifiche a bolla (simili a quelle di Facebook Messenger)
- Miglioramenti all’AI, suggerimenti personalizzati in base alla conversazione
- Nuovo menu di spegnimento con la possibilità di gestire i propri dispositivi (Controlli Dispositivo)
- È ora possibile autorizzare una sola volta l’accesso ad un determinato controllo; inoltre, tutte le autorizzazioni concesse verranno revocate dopo un certo periodo di inattività
- App suggerite nella dock del launcher
- 62 nuove emoji, 55 varianti di categoria e genere (Emoji 13.0)
- Nuova interfaccia screenshot con scorciatoie veloci per condividere e modificare
- Menu multitasking con “Screenshot”, “Seleziona” e schede app più grandi
- Registratore dello schermo integrato con acquisizione audio
- Le finestre Picture-in-Picture possono essere ridimensionate
- Feed della cronologia delle notifiche ridisegnato
- Android 11 consente l’esecuzione delle app di notifica dell’esposizione senza che sia necessario abilitare l’impostazione della posizione del dispositivo