Mancano ancora diversi mesi al debutto del nuovo Nexus 2016, eppure v’è già una certezza: LG non farà parte della schiera di produttori insigniti da Google per la produzione della gamma di smartphone e tablet impreziositi dall’unicità dell’esperienza <<pure Android>>. Dopo tre apprezzati dispositivi messi in commercio negli ultimi quattro anni, si interromperà dunque – almeno per il momento, in attesa di capire quali potrebbero essere i risvolti futuri – la collaborazione tra i due colossi attivi, tra gli altri, nel campo della telefonia mobile. Una patnership particolarmente fruttuosa invero, giacché ha permesso alla gamma Nexus di esser più commerciale e non soltanto in voga tra gli utenti <<smanettoni>> o sviluppatori, tanto per citare l’originaria riconduzione con la quale Google fece la sua incursione (non troppo solitaria, evidentemente) sul mercato dei dispositivi mobile.
LG ha il merito di aver donato quel quid in più agli smartphone con a bordo Android stock e senza troppi fronzoli, ad incominciare dal lancio di Nexus 4, il primo smartphone del produttore sudcoreano nonché il primo dispositivo della gamma ad esser impreziosito da materiali pregiati e da un buon margine di rapporto qualità-prezzo. Almeno in tutti quei mercati là dove il Google Play Store Devices (oggi Google Store) era attivo, Italia esclusa. Un leitmotiv costante e che, forse, ha trovato il suo massimo perfezionamento con il tanto apprezzato Nexus 5 2013, commercializzato in via generale (anche nel bel paese, per fortuna) e caratterizzato da specifiche hardware roboanti per quel periodo (processore Snapdragon 800 di Qualcomm, 2 gigabyte di memoria RAM, display a risoluzione Full HD e fotocamera dotata di stabilizzatore ottico d’immagine) e ad un prezzo di lancio pari alla metà dei più quotati competitori. Fino ad arrivare al più recente Nexus 5X, il più caro se rapportato ai precedenti Nexus ma comunque dotato (RAM esclusa) di tutto l’occorrente più in voga: lettore d’impronte digitali, reparto multimediale prestante, USB Type-C, processore a 64bit.
Pur non esenti da difetti, gli smartphone LG Nexus hanno avuto il merito di render più comune ed accessibile a tutte le tasche una linea impreziosita dall’esperienza di Android stock, con tutto quel che ne consegue in termini di rapidità di aggiornamenti, sicurezza (vedasi le patch distribuite da Google a cadenza mensile) e snellezza del software. LG tiene a precisare che i rapporti con Google siano ancora <<totalmente felici>> e che alla base della decisione vi sarebbe la volontà di canalizzare gli sforzi unicamente verso i dispositivi del brand coreano, al fine di rilanciarli con ancor più vigore tra il mercato. I nuovi Nexus 2016 saranno dunque impoveriti da un produttore capace di dar lustro all’intera gamma, sebbene sia ancora ignoto il futuro degli smartphone di Google: le indiscrezioni più recenti sostengono che il colosso di Mountain View voglia mettersi in proprio, sulla stregua del lavoro compiuto da Apple con i suoi iPhone. Eppure c’è sempre quella voce che circola tra il web, secondo la quale sarà HTC a raccogliere l’eredità di LG ed a sviluppare due Nexus 2016. Staremo a vedere.