Oculus punta a rafforzare il proprio ruolo strategico nel <<caldo>> settore della realtà virtuale, mettendo le mani su una start-up danese, meglio conosciuto per la creazione di kit per sviluppatori che portano la tecnologia di tracciamento oculare su smartphone, tablet e PC: trattasi di The Eye Tribe, che rientra adesso sotto l’egida della controllata di Facebook. I dettagli circa l’acquisizione – confermata ufficialmente dalla stessa Oculus – non sono poi moltissimi: non siamo infatti a conoscenza del prezzo di vendita, né tanto meno sul futuro della stessa The Eye Tribe, che potrebbe in fondo esser il motore portante per la messa in commercio di un nuovo prodotto strutturato per l’appunto secondo i dettami della tecnologia di tracciamento oculare.
La mossa di Oculus sembra però esser evidente: The Eye Tribe è riuscita a mettere a punto una tecnologia di rendering che permette ai sistemi VR di risparmiare potenza di calcolo generando soltanto grafica perfetta là dove è focalizzato lo sguardo dell’utente. In sostanza si crea un punto focale che si muove con gli occhi. A rigor di logica, la possibile implementazione di questa tecnologia potrebbe far sì che la prossima generazione di visori wireless standalone di Oculus – conosciuti sotto l’appellativo di <<Santa Cruz>> – siano in grado di visualizzare le scene più complesse ad un più alto frame rate, nonostante la loro forma sia a conti fatti un fattore limitante per generare sufficiente potenza di rendering.
Altri esempi di ciò che la tecnologia di The Eye Tribe potrebbe mettere in evidenza includono lo scorrimento automatico del testo durante la lettura o di un foglio di musica durante la riproduzione di uno strumento, passando poi per la capacità di mettere in pausa o controllare un lettore video direttamente con gli occhi nel caso in cui le mani siano occupate. Si tratta comunque di un acquisto strategico da parte di Oculus, chiamata adesso a inverare le proprie strategie nel sempre più in auge settore della realtà virtuale.