ZeniMax Media vince la causa legale contro Oculus, che è stata condannata a sborsare un risarcimento del valore di mezzo miliardo di dollari alla parte lesa.
Nel dettaglio, Oculus (che ricordiamo essere divenuta nel 2014 proprietà di Facebook Inc.) è stata accusata di aver violato alcuni brevetti depositati da ZeniMax e relativi alla fabbricazione degli auricolari integrati ai visori per realtà virtuale, brevetti venuti in possesso del colosso di Menlo Park proprio grazie ad un accordo – attualmente concluso – da questi stilato con il famoso produttore di videogiochi per collaborare allo sviluppo del Rift e di futuri progetti nel settore della nascente tecnologia.
La giuria ha quindi stabilito che Zenimax dovrà riscuotere un risarcimento pari a 500 milioni di dollari; una cifra degna di nota, anche se nettamente inferiore ai 2 miliardi di dollari richiesti dall’azienda, che non ha potuto dimostrare che Oculus fosse colpevole di furto di proprietà intellettuali o di appropriazione indebita dei segreti industriali. Tuttavia, un rappresentante di Oculus ha già annunciato che la compagnia ricorrerà in appello e che la questione non è certamente conclusa.
Il CEO e Chairman di Zenimax, Robert Altman, si è comunque dichiarato soddisfatto del verdetto della giuria, affermando che “la tecnologia è la base del nostro business e consideriamo il furto della proprietà intellettuale una cosa grave. Apprezziamo il verdetto della giuria e l’impegno a pagare la multa per una seria violazione”.