Ok Google: che cosa ha prodotto l’evento Pixel 2017?

La seconda generazione di smartphone Pixel è stata svelata e Google è riuscita a sorprendere su una cosa che i Pixel di prima generazione non hanno fatto, il design, ma soprattutto l’ importanza di ricevere aggiornamenti Android per almeno tre anni.

Certo, i Pixel di “2nd gen” hanno suscitato molto rumore ed attirato parecchia folla, ma conoscendo Google, era chiaro da tempo come i telefoni fossero un’esca per il vero obiettivo dell’evento Pixel 2017, ovvero la presentazione di software e di servizi cloud di Google, in primis Google Assistant.

Dallo scorso maggio 2016, Assistant è apparso in quasi tutti gli articoli di Google, non stupisce quindi che gli smartphone Pixel siano il primo veicolo logico di diffusione con i quali Big G conta di integrare Google Assistant a proprio piacimento.

Facendo alcune considerazioni, Google ipoteticamente potrebbe addirittura anche aprire “le porte” ai partner per personalizzare e diffondere il proprio software, ma, considerando l’ importanza che rappresenta la manutenzione software tra i produttori di Android, se Google realmente volesse puntare a lanciare i propri servizi Assistant e Cloud, non può chiaramente affidarsi a produttori di terze parti.
Servizi come Assistant (o Alexa di Amazon) annunciano una nuova era, soprattutto il controllo vocale, che cambia radicalmente l’approccio alla tecnologia moderna. Google Assistant è un servizio software che può essere eseguito in sincronia con diversi dispositivi: cuffie, altoparlanti, visori VR, televisori, PC, notebook, smartphone, elettrodomestici, per citarne solo alcuni. Con un comando vocale “OK Google”, si  potrà accendere la TV, configurare il ricevitore AV con le impostazioni audio corrette e selezionare le fonti di ingresso preferite. L’assistente collega tutti questi dispositivi e crea una connessione di rete che consente un controllo e un monitoraggio intuitivi centralizzati, dando origine ad una casa intelligente “futuristica”.

Il networking avanzato necessario per questo e molto altro ancora è in fase di sviluppo, ma questa è la visione dietro Google Assistant: essere un hub centrale per tutti gli ambienti della vita quotidiana.

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